Lo scorso 8 marzo un tribunale turco ha condannato dai 3 ai 7 anni di carcere 25 giornalisti e dipendenti di media accusati di avere legami terroristici con il movimento di Fethullah Gulen. Tutti impiegati del quotidiano Zaman e di altre testate considerate vicine al movimento, che le autorità turche ritengono aver organizzato il fallito golpe del luglio 2016. I legali degli imputati hanno comunicato che andranno in appello.
"Sono considerato fortunato perché guadagno 500 € al mese. Dall'importo totale, sono obbligato a pagare il costo aggiuntivo del bonifico bancario", dichiara Haris Drousiotis, 23 anni. Lavora da casa, riscrive le notizie e non ha un contratto di lavoro, il che significa che vive costantemente sotto stress, chiedendosi se quel mese sarà pagato.
Dopo ventinove anni di attività, MEGAchannel chiude i battenti. Alla sua nascita, nel 1989, era il primo canale TV privato del paese e cambiò radicalmente il modo di fare intrattenimento e informazione.
In grecia non sorprende che la maggior parte degli impiegati nel settore media sia composta di uomini. Ecco un'altra storia di stereotipi di genere interiorizzati: questa volta a partire dalle TV di un paese membro dell'Unione europea.
Sebbene il governo di Ramush Haradinaj abbia approvato un nuovo documento sul miglioramento della comunicazione con i media, i giornalisti del Kosovo confermano la loro denuncia rispetto alla mancanza di trasparenza.
Il tribunale ha stabilito che Goran Djurovic deve essere reintegrato come membro del Consiglio dell’emittente pubblica RTCG. La decisione di rimuovere Djurovic dal Consiglio è stata riconosciuta come “azione politicamente motivata”, parte della più ampia strategia del partito di governo volta a riprendere il controllo sull'emittente pubblica.
Il tribunale amministrativo ha abrogato la sentenza dell'Agenzia per la prevenzione della corruzione, ma c'è solo una piccola possibilità che Nikola Vukčević venga reintegrato come membro del consiglio RTCG. Anche se la Corte ha stabilito che il conflitto di interessi di cui era accusato non sussisteva, ora spetta al Parlamento montenegrino decidere se nominare qualcuno che lo sostituirà.
In questo articolo Dilema Veche fornisce una breve rassegna degli eventi che recentemente hanno colpito la libertà di stampa in Romania: una proposta legislativa secondo cui le televisioni dovrebbero trasmettere più “notizie positive” (con relativi benefici fiscali); una lista nera di giornalisti stilata da un ministro; il National Audiovisual Council (l'istituzione che dovrebbe garantire il rispetto dei regolamenti) che non richiama alcun canale per le trasmissione di notizie false; giornalisti investigativi cacciati o lasciati a causa di pressioni editoriali.
Negli ultimi quattro anni, portali e titoli sono esplosi in Albania: una nuova tendenza strettamente correlata all'estensione degli smartphones a un grande numero di utenti. In che modo questa rivoluzione influisce sull’informazione?
La lingua albanese è maltrattata dai giornalisti. Un problema che non riguarda solamente lo stato albanese ma anche i paesi confinanti dove la lingua albanese è diffusa. Perché?