3 ottobre 2012
di Giacomo Scotti
casa editrice: Lint Editoriale
anno di pubblicazione: nuova edizione 2012
collana: Il confine orientale
pagine: 320
prezzo: 18,00 euro
Giacomo Scotti è stato il primo a rivelare agli italiani l’esistenza di Goli Otok (in italiano, isola Calva), il gulag titino in mezzo al mare adriatico, simbolo di un intero “arcipelago concentrazionario” nel quale sono stati deportati tra il 1949 e il 1955 migliaia di oppositori al regime del Maresciallo.
Il volume, intitolato “Ritorno all’Isola Calva”, uscì per i tipi della Lint nel 1991, quando la Jugoslavia si stava disgregando e gli archivi su quella sanguinosa pagina non erano ancora disponibili.
«Questo libro, bellissimo e terribile, – scrisse Gianpaolo Pansa – è uno di quei libri che hanno cambiato il mio modo di guardare alla storia dell’Europa di ieri e di oggi.»
Da allora, Scotti non ha mai smesso di scavare alla ricerca di nuove e più approfondite verità: avvalendosi delle più recenti acquisizioni, delinea in questo volume il quadro storico in cui si iscrive la vicenda di Goli, per soffermarsi poi sulle storie dei deportati italiani, indagate nella cornice dei controversi rapporti fra i Partiti comunisti italiano e jugoslavo negli anni ’40 e ’50. Attraverso documenti rivelati per la prima volta in Italia Scotti mette in luce l’opera occulta degli agenti di Mosca, che arrivarono perfino ad architettare, attraverso il segretario del PCI del Territorio Libero di Trieste (TLT), Vittorio Vidali, un attentato a Tito. Finirono imbrigliati nelle loro trame decine di comunisti jugoslavi di nazionalità italiana: il prezzo che pagarono, ora lo sappiamo, fu altissimo.