23 settembre 2013
di Roberto Magni e Luca Ciccotti
casa editrice: Franco Angeli edizioni
anno di pubblicazione: 2013
collana: Terrorismo, intelligence e sicurezza
pagine: 144
prezzo: 19,00 euro
Cosa resta da dire del Kosovo dopo oltre dieci anni dai bombardamenti della NATO? Sicuramente ancora molto, perché la giovane Repubblica del Kosovo rischia di diventare una vera "isola di Tortuga" per chi volesse sfruttare la fluida situazione e l'oggettiva difficoltà di stabilire appieno la cosiddetta "rule-of-law", ossia la legalità intesa nel senso più ampio del termine.
La società kosovara sta tuttora attraversando un periodo di grande fermento, che rende ogni giorno diverso dal precedente, sotto molteplici punti di vista.
È vero che dal 1999 ad oggi sono stati consumati fiumi di inchiostro per cercare di spiegare agli Europei "occidentali" le innumerevoli sfaccettature di questa multiforme, variegata società, così vicina geograficamente all'Unione Europea, ma, sotto vari aspetti, altrettanto lontana dalla nostra mentalità.
Questo libro, lungi dal voler avere la pretesa di fornire un'esaustiva spiegazione di un fenomeno articolato e complesso, qual è il terrorismo, ha come scopo, attraverso uno scritto di facile lettura, quello di tentare di dare una risposta ad alcune domande: "Cosa potrà succedere nel prossimo futuro in un territorio così vicino all'Europa? La situazione in Kosovo potrà evolversi negativamente sino a costituire una minaccia per le nostre Nazioni?"
Per capire il presente occorre conoscere il passato. Il libro, partendo da una breve storia del Kosovo, tratta gli argomenti concernenti l'Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK), la criminalità organizzata nella Regione, i rapporti tra le organizzazioni terroristiche e le ONG Islamiche, talora usate come copertura per finanziare il terrorismo. Segue l'esame delle fonti e dei meccanismi di finanziamento dei gruppi terroristici di matrice islamica, anche mediante lo sfruttamento del sistema finanziario "legale" per finalità di riciclaggio, e si conclude con l'esame della situazione del Kosovo.
L'opera nasce dall'esperienza maturata "sul campo" da due funzionari che hanno lavorato a lungo in Kosovo e, per oltre due anni, nel settore dell'intelligence finanziaria, orientata prioritariamente al contrasto dei fenomeni di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
Roberto Magni, dirigente nella Guardia di Finanza, ha lavorato dal 2006 al 2011 in Kosovo sia con l'ONU sia con l'UE.
Luca Ciccotti, funzionario nella Guardia di Finanza, ha operato sin dal 1995 in Albania, Macedonia (FYROM) e Kosovo in diversi incarichi nel settore dell'intelligence per conto dell'UE, dell'OSCE e dell'ONU.