14 giugno 2012
di Matteo Ferrazzi e Matteo Tacconi
casa editrice: Infinito edizioni
anno di pubblicazione: 2012
collana: Orienti
pagine: 122
prezzo: 10,90 euro
Migliaia di imprenditori e cittadini italiani hanno lasciato il Belpaese per andare a vivere e a produrre a Est, nei Paesi dell’Europa orientale e balcanica un tempo oltrecortina. Me ne vado a Est racconta le storie di chi ce l’ha fatta e di chi non ce l’ha fatta – imprenditori e manager, calciatori e veline. E, soprattutto, spiega le economie e i sistemi politici di questi Paesi con passione e semplicità, mettendo in evidenza luci e ombre di un processo che sta cambiando l’industria italiana e tutte le nostre vite.
Me ne vado a est ci spiega che l’80 per cento delle imprese italiane attive nell’Europa dell’Est lavora principalmente in quattro Paesi: Romania, Polonia, Ungheria e Bulgaria. Le aziende italiane con più di 2,5 milioni di euro di fatturato annuo attive in questi quattro Paesi sono 4.000 e rappresentano un quinto della presenza imprenditoriale italiana nel mondo. Sommando le aziende italiane attive in Serbia, Bosnia, Macedonia e altri Paesi, le cifre sono ancora più sorprendenti. Ancora più straordinario è il fatto che il numero di imprese italiane presenti nell’Europa dell’Est è quattro volte superiore a quello delle aziende, sempre italiane, attive in Cina. Se tenessimo conto anche delle piccole e piccolissime imprese, la proporzione sarebbe ancora più accentuata. Idem per l’import-export: importiamo dall’Europa orientale tre volte e mezzo quello che importiamo dalla Cina; esportiamo a Est un flusso di merci otto volte superiore a quello diretto verso il Dragone.
Me ne vado a Est prova a colmare un grave vuoto di conoscenza e a tracciare un’analisi dei Paesi di destinazione e a spiegare le ragioni, le delusioni e le difficoltà che spingono a varcare la frontiera
Matteo Tacconi (1978) è giornalista indipendente. Scrive di Balcani, Europa centro-orientale e area russa per diverse testate, tra cui Osservatorio Balcani e Caucaso, Europa, Limes, East, Narcomafie, Popoli, Reset e Linkiesta. Ha all'attivo due libri: "Kosovo, la storia, la guerra, il futuro" (Castelvecchi, 2008) e "C'era una volta il Muro, viaggio nell'Europa ex comunista" (Castelvecchi, 2009). Ha curato Narconomics, inchiesta a più mani sul narcotraffico internazionale (Lantana).
Matteo Ferrazzi (1975), è laureato in Economia politica. È stato ricercatore a Bologna presso Prometeia e in seguito economista all'ufficio studi di Unicredit, dove ricopre ora una posizione manageriale. Giornalista, scrive su diverse testate. Ha partecipato come speaker a decine di conferenze internazionali sulle tematiche dell'Est Europa e ha scritto numerosi rapporti, contributi a libri e articoli. Vive tra Vienna, l'Est Europa e Milano.