Le luci (abbaglianti) di Baku

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29 ottobre 2012

Capitale dell'Azerbaijan e da sempre centro dell'industria estrattiva del paese, Baku (e soprattutto il suo centro) si sta trasformando in fretta, grazie al denaro arrivato a fiumi con la scoperta e lo sfruttamento di nuovi giacimenti di petrolio e gas nelle profondità del Mar Caspio

Il nuovo volto del centro città, una vera vetrina opulenta e sfavillante, ma dall'anima fredda e artificiale, diventa ancora più evidente di notte, quando migliaia di riflettori lo trasformano in caleidoscopio di luci e colori. Un rinnovamento radicale e abbagliante, che però nasconde non pochi punti d'ombra e che diventa simbolo non solo della nuova ricchezza misurata in petroldollari, ma anche dei profondi squilibri nella società azera. Foto e testi di Francesco Martino

Downtown
La filarmonica di Baku
Giochi di luci e d'acqua di fronte alla filarmonica di Baku
Riflessi di ricchezza
La SOCAR, (State Oil Company of Azerbaijan Republic), compagnia statale petrolifera controllata dal presidente Ilham Aliev vale oggi più di 20 miliardi di dollari. Ha sede a Baku, nei cui dintorni si trovano la maggior parte dei giacimenti di petrolio e gas. Il suo logo, onnipresente, è simbolo della ricchezza e insieme degli squilibri portati nel paese (e nella sua capitale) dall'estrazione degli idrocarburi.
Mirza Alakbar Sabir
La statua dedicata al filosofo e poeta Mirza Alakbar Sabir (1862-1911). Sullo sfondo, illuminate, le mura di cinta della città vecchia (İçəri Şəhər).
In gondola a due passi dal Caspio
Sul rinnovato lungomare di Baku, non mancano nuove attrattive "esotiche" ed insolite. Come il complesso "Venezia": bar e ristoranti circondati da canali illuminati, percorsi da futuristiche gondole mosse da motori elettrici.
Le torri di fuoco
Svettando sul nuovo skyline di Baku, le tre "Flame towers" (alte rispettivamente 190, 160 e 140 metri) rappresentano più di ogni altra costruzione la radicale trasformazione della città. Con la loro forma ricordano il fuoco, simbolo fortemente legato alla capitale azera. Grazie ad un complesso sistema di illuminazione, poi, si trasformano in enormi schermi dai giochi di luce in perenne movimento.
L'aeroporto "Heydar Aliyev"
Il terminal internazionale dell'aeroporto di Baku, una delle innumerevoli istituzioni a portare il nome di Heydar Aliyev, primo presidente dell'Azerbaijan indipendente, nonché padre dell'attuale capo dello Stato, Ilham.
Nei pressi della presidenza dell'Azerbaijan
Uno dei moltissimi palazzi illuminati a giorno nei pressi della presidenza dell'Azerbaijan. Al tentativo di fotografare la presidenza stessa, un solerte soldato di guardia mi ha fatto capire, con fare risoluto, che non era il caso...
Derrick di luce
A pochi passi dal mar Caspio, di fronte al Museo nazionale del tappeto, svetta un derrick (o torre di perforazione) di luce. Simbolo e celebrazione dell'industria che permette di illuminare a giorno i centro di Baku, anche di notte.
Khurshidbanu Natavan
Un altro monumento in centro: quello a Khurshidbanu Natavan (1832 - 1897), figlia dell'ultimo regnante del khanato del Karabakh e amata poetessa lirica.
In città vecchia
Anche nei vicoli e nelle stradine tortuose della storica città vecchia (İçəri Şəhər), le luci iniziano a dominare il paesaggio notturno.
Strade trafficate
Nelle ore notturne il traffico nelle strade del centro di Baku diminuisce sensibilmente. Nelle ore di punta, spaventosi ingorghi vengono affrontati dagli automobilisti locali con pazienza granitica, e un pizzico di follia alla guida.
Il sogno del presidente
"La città che è stata Nera nel corso dei secoli diventerà Bianca, pulita, piena di fiori e si trasformerà in una delle viste più attraenti dell'Azerbaijan".Heydar Aliev.