Mentre il Parlamento e la Commissione europea ribadiscono il sostegno economico e militare all'Ucraina, si moltiplicano le esortazioni per porre fine al conflitto in modo “giusto ed equo”. L'Ue investirà decine di miliardi di euro nella ricostruzione, che è già iniziata
L'assenza dell'Armenia dalla Conferenza sul clima di quest'anno in Azerbaijan evidenzia le tensioni che permangono tra Yerevan e Baku. Nei giorni scorsi a sorpresa l'attivista svedese Greta Thunberg ha visitato Tbilisi e Yerevan per sostenere i manifestanti
L'ex generale dell'esercito serbo bosniaco Radislav Krstić, che sta scontando 35 anni di carcere per il suo ruolo nel genocidio di Srebrenica, ammette le sue responsabilità in una lettera a supporto della richiesta di scarcerazione anticipata. Reazioni divise in Bosnia Erzegovina e Serbia
Dal 15 al 17 novembre si tiene a Trieste la 21esima edizione del Premio giornalistico Luchetta, dedicato alla troupe Rai trucidata da una granata a Mostar nel 1994. Un evento che denuncia e si interroga sui conflitti che incendiano l’Europa e il Medio Oriente, con due giorni di incontri e la premiazione dei vincitori
"L’intero popolo palestinese viene punito per l’attacco del 7 ottobre, eppure i giovani di Gaza non hanno nemmeno votato Hamas. Non tutta Gaza sostiene Hamas, anche se non hanno alcuna scelta". Intervista con Yousef Alhelou, giornalista e analista politico palestinese
A meno di un mese dalla conferenza ONU sui cambiamenti climatici a Baku, il tempo stringe per un accordo di pace tra Armenia e Azerbaijan. Molti rimangono scettici, ma la pressione internazionale, in particolare da parte degli Stati Uniti, continua
A un anno dall’inizio della guerra a Gaza, una parte della società civile in Grecia continua a manifestare la propria vicinanza al popolo palestinese. Sindacati, collettivi, movimenti di sinistra e tanti altri non si arrendono, nonostante i numeri limitati e la repressione
Nel cuore del Medio Oriente, un sincrotrone unico favorisce il dialogo tra paesi in conflitto, riunendo scienziati da Turchia, Cipro, Israele e Iran. Un esempio di diplomazia scientifica nato per superare le barriere politiche e costruire ponti tra nazioni
A Berlino, dove vive la più grande comunità di palestinesi in Europa, il movimento di solidarietà con la Palestina attrae solo una parte delle forze progressiste. La cattiva stampa, la difesa ad oltranza di Israele da parte della classe politica e la mano dura della polizia scoraggiano la partecipazione ma il movimento rivendica il suo contributo alla tenuta democratica del paese. Intervista con il giornalista egiziano Wael Eskandar, attualmente residente a Berlino.
La storia di Suren, 42 anni, che si è trasferito dal Nagorno Karabakh in Armenia un anno fa, dopo l'attacco militare dell'Azerbaijan. La difficile vita di un uomo che ha già visto quattro guerre, la sfida quotidiana di prendersi cura della sua famiglia
Filosofo, analista politico e scrittore, Shkëlzen Maliqi uno dei più noti intellettuali kosovari parla senza peli sull'impatto delle politiche del presidente Aleksandar Vučić sulle prospettive della comunità serba in Kosovo, sempre più marginalizzata ed impaurita
Dopo l'esito disastroso della guerra per il Nagorno Karabakh e il mancato intervento di Mosca, Yerevan ha congelato la sua partecipazione all’Organizzazione del Trattato per la Sicurezza Collettiva (CSTO) e pensa all’uscita dall’alleanza militare a guida russa
Nonostante le speranze che un accordo tra Armenia e Azerbaijan potesse essere siglato o firmato entro novembre di quest'anno, la situazione appare sempre più incerta mentre la Russia entra di nuovo nella mischia
Le conseguenze delle violenze sessuali durante la guerra in Kosovo continuano a provocare sofferenza e stigma sociale: lo afferma un recente studio, che invita le autorità di Pristina a misure concrete per aiutare le vittime di stupro
Con 7,3 milioni di Euro di esportazioni solo a luglio, il valore di armi e munizioni vendute dalla Serbia a Israele quest'anno ha superato i 23,1 milioni di Euro, nonostante la diffusa preoccupazione che possano essere utilizzate per crimini di guerra contro i civili a Gaza
L’avanzata ucraina in Russia ha portato il fronte a poche decine di chilometri dalla centrale nucleare di Kursk, una delle ultime a utilizzare la tecnologia del disastro di Chernobyl e anche per questo molto più a rischio di incidenti in caso di attacco. Il commento di un esperto del settore
Decine di mine provenienti dalle coste ucraine sono alla deriva nel Mar Nero, e alcune hanno raggiunto il litorale bulgaro e romeno. I governi dei due paesi hanno creato, insieme con la Turchia e la Nato, un gruppo navale per aumentare la sicurezza delle acque
Džemil Hodžić era un bambino quando nel maggio 1995 a Sarajevo un cecchino uccise suo fratello Amel. Da adulto, decide di cercare fotografie di Amel, contattando fotoreporter di tutto il mondo, e inizia il suo progetto "Sniper Alley". La sua storia in un documentario italiano, in prima assoluta il 18 agosto al Sarajevo Film Festival
Dopo trentadue anni lo scorso 31 luglio armeni e russi hanno firmato un protocollo per porre fine alla presenza delle guardie di frontiera russe all’aeroporto internazionale Zvartnots di Yerevan. Non è il ritiro di Mosca dall'Armenia ma il fatto ha un valore simbolico
Il 30 luglio, gli inviati speciali armeni e turchi per la normalizzazione delle relazioni tra i due paesi si sono incontrati sul confine condiviso. Tuttavia, sebbene incoraggiante, il processo sembra rimanere legato alla normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaijan
Il 25 luglio 1992 veniva compiuto un eccidio nel villaggio di Zecovi in Bosnia Erzegovina. Ci sono voluti 31 anni per emettere una sentenza di condanna di primo grado di cinque fra gli accusati. Nel massacro, uccisi ben 29 familiari compresi moglie e due figli piccoli di Fikret Bačić, ancora dispersi
Si chiama Priama Diia (Azione diretta) ed è un collettivo studentesco di ispirazione anarchica. Molto attivo nonostante la guerra e la legge marziale, organizza manifestazioni con l'intento di rivitalizzare la comunità studentesca traumatizzata dal conflitto
Dopo la sconfitta in Karabakh e la delusione nei suoi tradizionali rapporti di alleanza con la Russia, Yerevan intensifica la cooperazione militare con gli Stati Uniti e partecipa al summit NATO, mentre la Georgia vede sospesa la consueta esercitazione Noble Partner
Il nostro lungo viaggio alla scoperta del Donbas arriva alla sua conclusione con una domanda scomoda e forse paradossale: e se la regione, sempre più strumentalizzata da narrazioni mitologiche e propagandistiche stesse in realtà scomparendo? Ultima puntata del nostro dossier
Nel 1926 gli armeni in Azerbaijan erano il 12% della popolazione, oggi sono ridotti ufficialmente a meno di 200, una comunità che vive nell'ombra. Insieme allo sradicamento, anche qui non mancano rivendicazioni territoriali e sogni di ritorno. Ultima puntata del nostro dossier
Nel ventennale, l'11 luglio 2015, al Memoriale di Potočari si sono commemorate le vittime del genocidio di Srebrenica perpetrato dalle truppe serbo-bosniache sulla popolazione musulmana, con autorità da tutto il mondo e migliaia di persone, tra le quali familiari delle vittime e sopravvissuti.
Mario Boccia, fotoreporter che ha seguito tutti i conflitti di dissoluzione della ex Jugoslavia, era presente. Riceviamo e pubblichiamo alcune sue foto di allora
Dopo aver invaso l'Ucraina, la Russia ha iniziato a colpire in modo sempre più mirato le infrastrutture energetiche del paese: una situazione che rischia di diventare insostenibile durante il prossimo inverno, nonostante gli sforzi di Kyiv di connettersi alla rete europea
Come è stata perpetrata una guerra, con la narrazione nazionalista e la costruzione del nemico? Ed oggi, il flusso migratorio può riaccendere un nuovo conflitto? Domande che si pongono gli organizzatori della Carovana Abriendo Fronteras e Carovane Migranti che dalla Spagna, attraverso l’Italia, arriveranno a Bihać
Ventinove anni dopo il genocidio di Srebrenica, continua il difficile percorso di elaborazione e assunzione di responsabilità per quanto accaduto allora: uno sforzo reso ancora più urgente dal "virus della negazione" che ha colpito le società dei Balcani e non solo
Ado Hasanović, regista di origine bosniaca residente in Italia, intervistato sulla via del rientro da Cannes parla dei suoi prossimi progetti, che coinvolgono direttamente anche la sua Srebrenica. Un’intervista