A rischio lo svolgimento del ventennale di Srebrenica
23 giugno 2015
Se le autorità elvetiche non rimetteranno in libertà Naser Orić, il comandante della difesa di Srebrenica arrestato il 10 giugno in Svizzera su richiesta della Serbia, la commemorazione del ventennale del genocidio sarà cancellata.
Lo ha dichiarato poche ore fa ai media di Sarajevo Hatidža Mehmedović, presidentessa dell'associazione “Madri di Srebrenica”.
La notizia è stata confermata al portale informativo Klix.ba dal Comitato Organizzativo incaricato della preparazione dell'anniversario.
L'11 luglio, al Memoriale di Potočari, dove sono sepolte migliaia delle vittime del genocidio del 1995, sono attese tra le 50 e le 60.000 persone, secondo le notizie circolate in questi giorni sui media bosniaci.
Diversi rappresentanti della comunità internazionale, inclusi i presidenti di Slovenia, Croazia, Montenegro, il premier turco Ahmet Davutoğlu, il premier albanese Edi Rama, i ministri degli Esteri di Italia, Belgio, Olanda, Norvegia, Slovacchia e Lussemburgo, tra gli altri, hanno già confermato la propria presenza. L'Italia sarà rappresentata, oltre che dal ministro Paolo Gentiloni, anche dalla presidentessa della Camera dei Deputati, Laura Boldrini.
Anche il premier serbo, Aleksandar Vučić, aveva dichiarato nei giorni scorsi la propria intenzione di recarsi a Srebrenica l'11 luglio per “inchinarsi di fronte alle vittime”.
La sua presenza è stata però contestata da alcune delle associazioni dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime, a seguito dell'arresto di Orić.
“Non sono in grado di garantire la sicurezza delle 60.000 persone che saranno presenti qui l'11 luglio prossimo. Naser (Orić) è un eroe per il popolo e io non posso garantire la sicurezza né di Vučić né di nessun altro”, ha dichiarato oggi ai media locali il sindaco di Srebrenica e presidente del Comitato Organizzativo, Ćamil Duraković.
L'annuncio della cancellazione della commemorazione rappresenta verosimilmente una forma di pressione sulle autorità bosniaco erzegovesi, perché facciano tutto il possibile al fine di evitare l'estradizione di Orić in Serbia.
La decisione definitiva sullo svolgimento delle celebrazioni verrà comunicata dal Comitato Organizzativo il 30 giugno.