Azione antiterroristica in Bosnia Erzegovina
3 settembre 2014
Nell'ambito dell'azione denominata “Damasco”, stamattina sono state arrestate in Bosnia Erzegovina 15 persone indagate per attività terroristica, in specifico per l'organizzazione e il finanziamento di combattenti in Siria e Iraq nelle fila, tra gli altri, dello Stato Islamico (ex Isis) e del Fronte Al-Nusra
Fonti: Dnevni Avaz, Radio Sarajevo, Sipa
Si è conclusa da poche ore l'azione “Damasco” delle forze di polizia della Sipa (Državne agencije za istrage i zaštitu – Agenzia di stato per le investigazioni e la difesa, presso il ministero di Pubblica sicurezza), iniziata stamane in più aree della Bosnia Erzegovina. Le perquisizioni e gli arresti di 15 sospettati di attività terroristica si sono svolti a Sarajevo, Kiseljak, Zenica, sul territorio della municipalità di Maglaj e di Srebrenik, a Zvornik, Bužim e Teslić.
Nel comunicato stampa la Sipa informa che dopo gli arresti avvenuti all'interno della comunità wahabita, stanno proseguendo le perquisizioni in 17 zone del paese. L'attività di indagine e di arresto, che ha coinvolto 200 poliziotti, ha visto la collaborazione tra l'Agenzia per la sicurezza della BiH e i corpi di polizia della Republika Srpska, di quattro Cantoni della Federazione croato-musulmana e del Distretto di Brčko. Il quotidiano bosniaco Dnevni Avaz scrive che tra gli arrestati vi è anche Husein Bosnić, conosciuto come “Bilal”, uno dei leader della comunità wahabita della Bosnia Erzegovina. Lo stesso quotidiano dichiara, secondo fonti dirette, che durante l'azione sono state requisite grosse quantità di armi e munizioni.
L'Agenzia di stato per le investigazioni e la difesa informa che gli uomini tratti in arresto sono sospettati di proselitismo, finanziamento e organizzazione dell'invio di cittadini bosniaci in Siria e Iraq, per combattere nelle fila di gruppi radicali e organizzazioni terroristiche come lo Stato Islamico (ex Isis) e il Fronte Al-Nusra.
L'azione di oggi si inserisce in un'ampia attività di indagine avviata da tempo dalla Procura di stato, che vede tra i ricercati anche persone che al momento si trovano fuori dai confini della Bosnia Erzegovina. Le attività di indagine nell'ambito di “Damasco”, si legge nel comunicato stampa, proseguiranno in maniera intensiva. Radio Sarajevo, citando le dichiarazioni rilasciate dalla Sipa, conclude: “Quest'azione dimostra che la Sipa è decisa a combattere senza alcun compromesso la criminalità nel paese e che la lotta al terrorismo è una delle priorità".
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