Cybersecurity e democrazia
In un contesto in cui una parte sempre più importante della vita democratica di un Paese avviene online o attraverso l’utilizzo di strumenti digitali, quali politiche di cybersecurity dovrebbero essere introdotte per tutelare il pluralismo e la sicurezza dei dati personali e delle comunicazioni? Un confronto tra esperti
La responsabilità di tutelare la propria sicurezza informatica è spesso addossata sui singoli individui, anche qualora questi strutturalmente non possano avere i mezzi o le competenze per occuparsene effettivamente. Se è importante favorire una maggiore presa di coscienza e competenze più diffuse, vi è allo stesso tempo la necessità di promuovere politiche e pratiche che favoriscano sicurezza e pluralismo. Come è emerso a seguito di vari scandali internazionali, alcuni degli attori centrali ai processi democratici quali partiti e movimenti politici sono anche tra i più vulnerabili ad attacchi informatici: un problema che rischia di acutizzarsi se una parte sempre più ampia di processi decisionali, istituzionali e non, si sposta online. Affidarsi ai colossi della tecnologia non è risolutivo, né politicamente accettabile nel lungo periodo. Mitigare queste vulnerabilità è di interesse pubblico, non solo privato.
Da questo segue il quesito che apre il webinar organizzato nell’ambito del progetto ESVEI, promosso da OBC Transeuropa:
In un contesto in cui una parte sempre più importante della vita democratica di un Paese avviene online o attraverso l’utilizzo di strumenti digitali, quali politiche di cybersecurity dovrebbero essere introdotte per tutelare il pluralismo e la sicurezza dei dati personali e delle comunicazioni?
Sarà possibile seguire il webinar su Zoom previa iscrizione , oppure in diretta su YouTube dal sito di OBCT
Programma
Introduce Giorgio Comai, OBCT/CCI
Modera Carola Frediani - esperta di cybersicurezza, privacy, sorveglianza e diritti digitali per varie testate nazionali e internazionali. I suoi ultimi libri sono i saggi Guerre di Rete (Laterza) e #Cybercrime (Hoepli), e il thriller a sfondo digitale Fuori Controllo (Venipedia). Nel tempo libero cura una newsletter gratuita che tratta temi di cybersicurezza e diritti, intitolata Guerre di Rete.
Intervengono:
Corrado Giustozzi - esperto di sicurezza cibernetica presso il CERT dell´Agenzia per l'Italia Digitale, componente per dieci anni dell´Advisory Board dell'Agenzia dell'Unione Europea per la Cybersecurity (ENISA), membro del Consiglio direttivo di Clusit, docente in corsi di Master presso Sapienza, LUISS, Campus biomedico, SIOI, Tor Vergata, Link Campus
Andrea Rigoni - da oltre 30 anni esperto nel settore della Cybersecurity; è attualmente Partner di Deloitte con la responsabilità internazionale del settore Governativo. Andrea è advisor di numerosi governi e istituzioni internazionali. Ha servito la Presidenza del Consiglio dei Ministri in qualità di advisor sulla Cyber Security tra il 2013 e 2014. Ha lavorato per società come Booz Allen Hamilton e Symantec
Stefano Zanero - professore associato di “Advanced Cybersecurity Topic” e “Computer Forensics and Cybercrime” presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. Tra i suoi interessi di ricerca figurano la virologia informatica, la sicurezza dei sistemi cyber-fisici, e la cybersecurity in genere. È inoltre fondatore e presidente di Secure Network, una società di consulenza, formazione e servizi alle imprese in tema di sicurezza dell’informazione e co-fondatore di BankSealer, spinoff universitaria nel settore FinTech dedicata all’analisi delle frodi.
L’evento, ad ingresso gratuito, è organizzato nell’ambito del progetto ESVEI, Exploring Systemic Vulnerabilities for External Influence in Italy, promosso da OBC Transeuropa. Il progetto si propone di affrontare alcune questioni strutturali che da qualche anno aumentano la vulnerabilità dei processi democratici alle interferenze esterne e si inserisce nel quadro delle iniziative di OBC Transeuropa volte a garantire una sfera pubblica più aperta e informata, promuovendo la libertà dei media e aumentando la consapevolezza sui processi democratici a livello europeo.