Lecture Performance “Tagebuch der Übersiedlung” (Dnevnik selidbe) di Dževad Karahasan
Il 27, 28 e 29 novembre, presso la Sala Civica di Merano si terranno le tre repliche della Lecture performance “Tagebuch der Übersiedlung” (Dnevnik selidbe), uscito in italiano con il titolo “Il centro del mondo”, tratta dal lavoro di Dževad Karahasan, scrittore, filosofo e insegnante di drammaturgia sarajevese
Il progetto teatrale è realizzato da teatro Zappa theater di Merano in occasione del trentennale dell’inizio dell’assedio di Sarajevo, ma non solo per questo motivo. Il rapporto di teatro Zappa theater con la (guerra in) Bosnia-Erzegovina è di lunga data. Nel 1996 il collettivo che ha poi fondato teatro Zappa theater (allora teatro PraTIKo, già Theater in der Klemme) mise in scena, nella funzionante caserma Cesare Battisti di Merano, “scene della tragedia jugoslava” sulla struttura della Lisistriade, quando anche alle nostre latitudini si iniziava a parlare di stupri etnici di massa e di genocidio e quando non era scontato accedere a spazi come caserme militari operative. E poi dal 2011 al 2016 una serie importante di attività e progetti a Mostar, Srebrenica, Tuzla e Sarajevo tra i quali vale la pena di ricordare il Don Kihot nel 2015 in collaborazione con la Fondazione Alexander Langer Stiftung e con Adopt Srebrenica, come lavoro di teatro territorio in occasione del ventennale della scomparsa di Alexander Langer e la collaborazione nel 2016 con Ziyah Gafić, fotografo bosniaco di fama internazionale, alla fase finale del suo long term project Heartland, diventata anche una Lecture performance al Ost West Club Est Ovest di Merano. E poi dal 2017 ad oggi le collaborazioni con Arci Bolzano-Bozen e Arci del Trentino alla formazione dei viaggi di conoscenza in Bosnia-Erzegovina che girano intorno ai progetti Ultima fermata Srebrenica e BosnienReise, significative sinergie su tematiche particolarmente importante per territori plurali come il Trentino-Südtirol.
Il lavoro di Dževad Karahasan è un masterpiece di ragionamenti e riflessioni sulla sua esperienza diretta dei primi due anni dell’assedio di Sarajevo. La sua capacità di esprimere questioni universali partendo dalla quotidianità della tragedia della guerra è un materiale preziosissimo per conoscere quello che era Sarajevo prima della guerra e quello che è successo. Karahasan riesce a rendere con la sua delicatezza rappresentativa, tutti i temi sottostanti all’”esplosione delle nazioni”, e le immagini che riesce a costruire hanno una valenza che va oltre la guerra in Bosnia-Erzegovina degli anni Novanta. Karahasan riesce a porre questioni che risuonano purtroppo nell’attualità del conflitto russo-ucraino in corso e a metterti di fronte alla necessità di riflettere su come vengono costruite le identità – spettacolari i suoi passaggi sulla poetica delle rovine – e su come queste vengono distrutte per semplificare realtà complesse, fino allo sterminio.
L’importanza del riportare – a trent’anni dall’inizio dell’assedio di Sarajevo – l’attenzione sulle questioni poste da Dževad Karahasan, che ha rivisto e implementato nel corso degli anni – e non potrebbe essere altrimenti – le sue riflessioni, è un’operazione culturale che il collettivo di teatro Zappa theater ha ritenuto necessaria con questa Lecture performance. Necessaria per continuare a presidiare il valore generativo delle situazioni, comunità, società plurali, miste e contaminate, rispetto alle semplificazioni violente di sistemi che traggono la loro legittimazione da politiche etno-nazionali(stiche) escludenti. Il progetto è finanziato dalla Provincia Autonoma di Bolzano e dal Comune di Merano ed è inserito nella restituzione dei progetti Ultima fermata Srebrenica e Bosnien Reise realizzati in collaborazione con Arci e Arciragazzi Bolzano-Bozen, Arci del Trentino e Agjd – Arbeitsgemeinschaft der Jugenddienste Südtirols, in sinergia e con il sostegno degli Uffici Politiche giovanili della Provincia Autonoma di Bolzano e di Trento, con l’Amt für Jugendarbeit e il Forum Prävention.
Adattamento drammaturgico, Giovanni Zurzolo
Regia, Christine Perri e Evi Unterthiner
Performer e lettori, Valentina Vizzi, Evi Unterthiner, Nadia Forti, Aida Bonacić Monika Figl,
Andrea Rizza Goldstein, Manfredi Minniti
Tecnica e design, Annalisa Conti
Prenotazione obbligatoria |
Christine 338 1977560Entrata libera