Redazione

1 gennaio 2003

Slavenka Drakulic indaga sull'Est europeo, un mondo dilaniato tra la nostalgia del recente passato ed un'ansia consumistica di imitazione nei confronti dell'Occidente. I Paesi presi in esame sono: Croazia, Repubblica Ceca, Albania, Bulgaria e Romania

Il Muro di Berlino è caduto da tempo, ma l'Europa sembre ancora un continente diviso. Ciò che separa Est e Ovest è da attribuire soltanto al passato regime o ha radici più profonde? Slavenka Drakulic, una delle maggiori croniste del mondo postcomunista e della tragedia iugoslava, ci propone nelle pagine di questo libro una serie di immagini. Già, perché è proprio guardando i particolari della vita di ogni giorno che gli interrogativi sorgono, la riflessione si sviluppa e un tentativo di risposta viene formulato. Così, seguendo la vivace narrazione dei più svariati episodi, il lettore viene a conoscere i trucchi dei tassisti di Praga, le difficoltà dell'acquisto dei prodotti che incontrano i cittadini dei paesi dell'Est, il loro rapporto col denaro, il loro strano modo di sorridere (o di non sorridere) con una bocca poco curata. Ma la Drakulic ci parla anche del milione di casematte disseminate sul territorio albanese, dei problemi urbanistici di Zagabria, dei vecchi leader (Tito, Ceausescu), dei nuovi (Tudjman, Milosevic...) e delle classi emergenti.

Caffè europa
di Slavenka Drakulic
anno di pubbblicazione: 1997
casa editrice: Il Saggiatore