In “E al mattino arriveranno i russi”, Iulian Ciocan segue il rocambolesco tentativo di fuga del professore di latino Nicanor Turturică dal suo appartamento a Chişinău dopo che l’esercito russo ha invaso la Repubblica di Moldavia partendo dalla Transnistria. Turturică non riesce però a rifugiarsi in Romania perché il suo passaporto è scaduto, deve rientrare a Chişinău, dove trova l’appartamento occupato, l’auto rubata e l’aeroporto sotto assedio. Mentre un MIG abbatte un aereo carico di politici moldavi europeisti che cercavano di salvarsi, il professore viene incarcerato per una serie di assurdi motivi. Mondo reale o una delle più grandi paure dei moldavi?
Iulian Ciocan affida al romanzo distopico il racconto dei turbolenti anni della transizione moldava e l’inquietudine che percorre il piccolo Stato stretto tra Romania a ovest e Ucraina a est. Un libro profetico in un presente cupo e incerto.
Iulian Ciocian è uno degli autori moldavi contemporanei più tradotti. Parallelamente alla sua attività di scrittore, si occupa di giornalismo e critica letteraria. Ha collaborato alla programmazione culturale di Radio Europa Libera nella sede di Chişinău. È autore di una “trilogia moldava” inaugurata nel 2007 dal romanzo Prima che Brežnev morisse (Bottega Errante Edizioni, 2022; tradotto in ceco, inglese, e serbo). È stato ospite del PEN World Voices Festival di New York e della European Literature Night di Amsterdam.