13 gennaio 2007
Questo libro è una raccolta di testimonianze di persone che sono dovute scappare dalla loro terra durante il conflitto che ha incendiato l'ex-Jugoslavia dal 1991 fino ad oggi, uomini, donne, bambini che arrivano nelle nostre città e portano con sé le loro tragiche esperienze
Semplici storie di gente comune (la professoressa Fadila, l'arbitro di calcio Mustafà, il professore e politici Meho, il giovane soldato Suad, il disertore Sinisa) travolta da una guerra che, a distanza di anni, ancora molti non riescono a comprendere. Come scrive Tullio Bugari nell'introduzione, "non vogliamo spiegare politicamente o storicamente le cause e i perché della guerra, ci sembra un compito non adatto a noi. Abbiamo scelto di ascoltare alcune storie direttamente da chi ha vissuto quegli avvenimenti, e riscoprire per questa via una verità sulla guerra. La sensazione è che la verità, come sempre del resto, vada comunque inseguita e ricostruita dentro le percezioni di ognuno. Usando una metafora, è come nei frammenti di uno specchio frantumato, ognuno dei quali da solo riflette per intero tutto il mondo che ha davanti ma lo fa dall'angolatura in cui la sorte l'ha collocato.
Il libro è nato nel 1997, con interviste raccolte durante un viaggio a Mostar, e si è concluso nell'aprile del 1999, con la storia di un ragazzo del Kosovo.
"Ogni spiegazione mi appare sconveniente. La guerra non ha bisogno di moventi particolari per cominciare e per giustificarsi (per tentare di giustificarsi). Ad un certo punto si nutre della propria insenzatezza e malvagità. Le conseguenze diventano nuove motivazioni, e queste provocano a loro volta nuove conseguenze: il male si rafforza e si conferma con il male. Un'alternanza di tale genere non si può arrestare. Simili guerre durano anche dopo che sono deposte le armi. E tanto più a lungo quanto più sono insensate e malvagie". (dal racconto di Predrag Matvejević)
Izbjeglice/Rifugiati, Storie di gente di ex-Jugoslavia
a cura di Tullio Bugari e Giacomo Scattolini
anno di pubblicazione: 1999
casa editrice: peQuod