Dopo un anno turbolento, segnato non solo dalla pandemia, ma da prolungate proteste di piazza contro il governo Borisov, la Bulgaria andrà al voto per il nuovo parlamento il prossimo 4 aprile tra numerosi punti interrogativi. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [17 gennaio 2021]
E' il 4 aprile la data scelta per le prossime elezioni parlamentari in Bulgaria. La data è stata fissata dal presidente Rumen Radev, che ha invitato gli elettori a partecipare attivamente alle consultazioni, sottolineando come gli eventi dell'ultimo anno “hanno mostrato che i cittadini bulgari vogliono un cambiamento”.
Il riferimento è chiaro: il 2020 in Bulgaria è stato segnato da prolungate manifestazioni di piazza contro il governo di centro-destra del premier Boyko Borisov. Le proteste - scoppiate lo scorso luglio dopo l'esposizione mediatica di un controverso caso di appropriazione di proprietà pubbliche da parte di oligarchi considerati vicini al governo – hanno scosso il paese per mesi, chiedendo le dimissioni anticipate di Borisov, accusato di nepotismo e corruzione.
Il premier ha resistito, e porterà a termine il mandato. Difficile però pronosticare quale sarà l'esito del voto, visto che i sondaggi sembrano disegnare un parlamento estremamente frazionato, in cui né il suo movimento GERB, né i socialisti oggi all'opposizione, sembrano raccogliere i consensi necessari a creare una nuova maggioranza.
A rendere ancora più incerto l'esito del voto è la situazione di emergenza pandemica in cui si trova il paese a causa del Covid-19. Norme precise su come garantire il diritto di voto a tutti, anche a quelli che si troveranno in ospedale o in quarantena alla data delle elezioni ancora non sono state approvate.
E con l'elettorato bulgaro già fortemente disilluso verso la politica, il rischio è quello di un'affluenza alle urne ancora più bassa rispetto ai numeri, già anemici, degli ultimi anni.
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