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La Germania, tradizionale sostenitrice della linea dura nei confronti di Atene, avrebbe guadagnato più di un miliardo di euro dalla crisi greca. La notizia riapre le polemiche sulla solidarietà nell'Unione europea. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [16 luglio 2017]

 

Negli ultimi anni la Germania ha guadagnato più di un miliardo di euro grazie agli interessi sui prestiti forniti alla Grecia nella cornice dei pacchetti di salvataggio erogati ad Atene a partire dal 2009. La notizia, emersa da un'interrogazione parlamentare del partito tedesco dei verdi, riapre le polemiche sulla gestione della crisi economica e finanziaria greca.

“Che la Germania guadagni dalla crisi in Grecia è forse legale, ma è sicuramente inaccettabile dal punto di vista morale e della solidarietà europea”, ha dichiarato Sven-Christian Kindler, portavoce dei verdi in campo economico e finanziario.

L'accusa è diretta al ministro delle Finanze di Berlino Wolfgang Schäuble, membro dei cristiano-democratici della cancelliera Angela Merkel e da sempre esponente dei “falchi” nella gestione della crisi ellenica. Secondo i verdi Schäuble avrebbe utilizzato i profitti provenienti dagli interessi sui prestiti ad Atene per contribuire a mantenere in equilibrio i conti pubblici tedeschi che, solo nel 2016, hanno conosciuto un surplus di bilancio di oltre sei miliardi di euro.

Dallo scoppio della crisi, la Grecia ha ricevuto dai governi europei e dal Fondo monetario internazionale pacchetti di salvataggio per circa 240 miliardi di euro. La Germania ha giocato la parte del leone, fornendo quasi il 30% dei fondi erogati.

Nonostante i pacchetti e le pesanti misure di austerità imposte al governo di Atene, il debito greco resta oggi al 180% del prodotto interno lordo, e viene considerato insostenibile sul lungo periodo dallo stesso FMI. 

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