Alexis Tsipras - Flickr Joanna

E' il trionfo di Syriza, partito della sinistra radicale anti-austerità, il verdetto più importante delle elezioni parlamentari in Grecia: ha conquistato la maggioranza, ma ha bisogno di alleati per governare. Il servizio di Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [26 gennaio 2015]

E' una vittoria oltre le aspettative quella che gli elettori greci hanno tributato ieri a Syriza, la coalizione della sinistra radicale, paladina della fine delle politiche di austerità imposte alla Grecia dalla troika BCE, UE ed FMI.

A spoglio quasi ultimato, il partito guidato dal giovane Alexis Tsipras va oltre il 36%: un risultato che assicura a Syriza 149 deputati nel parlamento di Atene, due appena sotto la soglia della maggioranza assoluta. Per governare, la sinistra radicale ha quindi bisogno di un alleato e al momento, come potenziale partner vengono indicati soprattutto i Greci indipendenti dell'ANEL, conservatori, ma schierati su posizioni anti-austerità.

Parlando ad Atene davanti ad una folla entusiasta, Tsipras ha definito il trionfo di Syriza “una vittoria per i popoli d'Europa che combattono l'austerità e un cambio di pagina per la Grecia”. Per Tsipras, il voto di ieri rappresenta la “fine dei memorandum”, e “fa della troika una cosa del passato”.

Grande sconfitto è il premier uscente, il conservatore Antonis Samaras, che col suo Nuova democrazia non è andato oltre il 27%. Terza forza sono i neo-nazisti di Alba dorata col 6% che superano di poche migliaia di voti gli europesti di To Potàmi, il “Fiume”.

Ma mentre il popolo di Syriza festeggia, già arrivano chiari moniti affinché la Grecia rispetti gli impegni presi sulle politiche di austerità. Il primo - non a caso – è arrivato da Jens Weidmann, presidente della Bundesbank tedesca.



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