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Svolta in Grecia con l'arresto sabato scorso del leader Nikos Michaloliakos e di quattro parlamentari del movimento neo-fascista Alba dorata. Atene si mostra risoluta, ma c'è chi teme che il giro di vite sia arrivato con colpevole ritardo e nasconda rischi per il paese. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [29 settembre 2013]

 

E' stata un'operazione di polizia senza precedenti nella storia recente della Grecia, quella che da sabato ha portato all'arresto dell'intera leadership del movimento neo-fascista Alba dorata, oggi nel parlamento di Atene con 18 parlamentari.

Con le accuse di omicidio, tentato omicidio, estorsione e riciclaggio di denaro sporco, il leader Nikos Michaloliakos, il portavoce Ilias Kasidiaris e altri tre parlamentari di Alba dorata, sono stati arrestati insieme ad altri quindici esponenti del partito dopo un blitz tenuto nel massimo segreto dagli inquirenti. Per la procura di Atene, Alba dorata funzionava come una vera organizzazione a delinquere, con una rigida catena di comando con a capo Michaloliakos.

A dare il via al giro di vite contro il movimento di estrema destra, cresciuto soprattutto attraverso violente campagne xenofobe nel clima di paura e disorientamento generato in questi anni in Grecia da una crisi economica ormai diventata anche politica e sociale, è stato l'omicidio del rapper antifascista Pavlos Fissas, ucciso lo scorso 18 settembre da un attivista di Alba dorata. Omicidio che ha portato a galla preoccupanti legami tra frange violente del partito e settori della polizia greca.

Il governo ellenico, coalizione tra il centrodestra del premier Antonis Samaras e il partito socialista, ha mostrato decisione dopo gli arresti. “E' un giorno storico per la Grecia e l'Europa”, ha dichiarato a caldo Nikos Dendias, ministro dell'Ordine pubblico. “Le indagini non finiranno qui, non c'è spazio in Grecia per organizzazioni criminali”.

C'è però chi teme che l'azione del governo sia arrivata con colpevole ritardo. Eventuali dimissioni in massa dei parlamentari di Alba dorata, che prima dell'omicidio Fissas veniva data dai sondaggi al 15% potrebbero creare nuova pericolosa instabilità, in un paese che oggi dipende dai prestiti internazionali per sopravvivere.

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