In Grecia la lunga crisi economica ha peggiorato notevolmente anche la qualità dell'aria, visto che sempre più greci sono costretti a riscaldarsi bruciando legna o materiali di recupero. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [31 dicembre 2013]
La crisi economica ha svuotato le tasche dei cittadini greci e lasciato centinaia di migliaia di persone senza lavoro. Come se non bastasse, la recessione ha portato un pesante effetto collaterale: il drastico peggioramento della qualità dell'aria nelle città della Grecia.
Secondo un recente studio dell'Università della California, negli ultimi cinque anni l'inquinamento è aumentato almeno del 30%, e la concentrazione del particolato è salita da 26 a 36 microgrammi per metro cubo. Lo scorso 22 dicembre il ministero della Sanità di Atene ha lanciato un vero allarme, invitando gli anziani e chi soffre di patologie respiratorie ad evitare attività fisica all'aperto.
A provocare il deterioramento della qualità dell'aria è il massiccio utilizzo di legna e materiali di recupero per riscaldamento. Fonti di calore economiche ma inquinanti, divenute una scelta obbligata per un numero crescente di famiglie elleniche. Per molti greci il gasolio è ormai un lusso. Le accise sui carburanti, aumentate in questi anni per riempire le disastrate casse dello stato, ne hanno infatti fatto lievitare a dismisura il prezzo.
Negli ultimi giorni, la situazione ha alimentato forti polemiche. Il governo del premier conservatore Antonis Samaras ha escluso la possibilità di diminuire le accise sul gasolio, annunciando un pacchetto anti-inquinamento, con misure come lo stop al riscaldamento negli edifici pubblici e alla circolazione dei veicoli in caso di alti livelli di particolato. Misure bocciate dall'opposizione di sinistra come “una barzelletta”.
Pacchetto o non pacchetto, con l'inverno appena iniziato e la ripresa ancora lontana è difficile pronosticare miglioramenti. Nel 2014 l'orizzonte della Grecia resta grigio, proprio come il cielo sempre più inquinato delle sue città.