Il presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker ha chiuso oggi in Bulgaria il suo tour nei Balcani. Per Juncker l'ingresso della regione nell'UE è un obiettivo raggiungibile, a patto che si portino avanti riforme e riconciliazione. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [1 marzo 2018]
“L'ingresso nell'UE non è un sogno, ma un obiettivo che può essere raggiunto” anche se, al momento, nessuno dei pasi dei Balcani occidentali è ancora pronto a questo passo.
E' con queste parole che il presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker, ha chiuso oggi a Sofia il suo lungo tuor in Europa sud-orientale, per dare forza alla nuova strategia europea verso l'area presentata lo scorso febbraio.
Sotto l'egida della presidenza semestrale bulgara, Juncker, accompagnato dal commissario all'Allargamento Johannes Hahn e da Federica Mogherini, capo della diplomazia europea, ha incontrato i leader dei Balcani occidentali, arrivati a Sofia in mattinata.
Alla fine della riunione, Juncker ha ribadito che esiste una possibilità concreta che tutta l'area possa entrare nell'Unione entro il 2025.
Il presidente della Comissione ha lodato i molti progressi registrati negli ultimi anni, ma ha poi reiterato la necessità di una vera lotta a corruzione e criminalità organizzata, per poi invitare i suoi interlocutori a risolvere le numerose questioni bilaterali ancora aperte nei Balcani occidentali.
Juncker ha poi speso parole positive per la presidenza bulgara del Consiglio UE: Sofia, che ha posto la questione dei Balcani occidentali in cima alle priorità del proprio semestre, secondo il presidente della Commissione sta ottenendo risultati “molto buoni”.
L'appuntamento è ora rinviato al prossimo maggio, quando la capitale bulgara sarà il palcoscenico di un nuovo summit dedicato alla regione: per allora potrebbero arrivare i primi passi concreti di un rinnovato allargamento, come l'apertura dei negoziati con Macedonia e Albania.
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