Aleppo - Pixabay

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Con l'intensificarsi dei combattimenti intorno alla città di Aleppo, la Turchia prevede l'arrivo di nuove decine di migliaia di profughi dalla Siria. Il servizio di Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [21 ottobre 2015]

Secondo fonti turche, sarebbero almeno 50mila le persone in marcia verso la Turchia, in fuga dai feroci combattimenti attualmente in corso nella zona di Aleppo, prima città della Siria per numero di abitanti.

Le truppe del regime del presidente Bashar al-Assad – sostenute dai pesanti bombardamenti effettuati da jet russi, ma anche da rinforzi provenienti dalle milizie sciite-libanesi di Hezbòllah e da unità d'élite iraniane, sono impegnate da alcune settimane in un'offensiva contro i gruppi dell'opposizione, tra cui lo Stato Islamico, per recuperare il controllo di vari centri strategici, Aleppo inclusa.

L'intensificarsi dei combattimenti, secondo i servizi di sicurezza di Ankara, potrebbe mettere in fuga fino a 350mila persone entro la fine della settimana. Buona parte dei nuovi profughi potrebbero tentare di mettersi in salvo in Turchia, paese che già ospita più di due milioni di rifugiati, provenienti soprattutto dalla Siria, Iraq e Afghanistan.

Il possibile arrivo di nuovi profughi riporta in primo piano il ruolo della Turchia nell'attuale crisi rifugiati, che si riflette sia sui Balcani - utilizzati da chi fugge come ponte per raggiungere l'Europa centrale - che sui paesi ricchi dell'Ue, Germania in testa, destinazione principale di chi cerca di ricostruirsi una vita.

L'Ue ha più volte chiesto ad Ankara di gestire il flusso in partenza verso l'Europa, promettendo in cambio aiuti economici. In una recente visita, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha offerto la riapertura della prospettiva d'ingresso all'Unione per la Turchia in cambio della cooperazione turca sulla questione rifugiati.

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