In corso a Sofia l'atteso summit sui Balcani occidentali, voluto dalla presidenza bulgara dell'UE. I leader europei e della regione parlano di passi in avanti, ma il percorso dell'integrazione per la regione resta lungo. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [17 maggio 2018]
E' in pieno svolgimento a Sofia l'atteso summit tra Unione europea e stati dei Balcani occidentali, voluto dal governo bulgaro a culmine del suo semestre di presidenza dell'UE che termina a giugno. All'incontro partecipano tutti i principali leader dell'Unione, che negli ultimi mesi ha dato forti segnali di voler rilanciare il percorso di integrazione europea della regione, presentando una nuova strategia per i Balcani occidentali.
Nonostante le forti attese però, non ci saranno annunci a sorpresa: nei mesi scorsi si era valutata la possibilità di annunciare già a Sofia l'apertura dei negoziati con Albania e Macedonia, ma i tempi non sono ancora maturi. Il premier macedone Zoran Zaev ha ribadito passi in avanti nelle trattative con Atene sulla controversa questione del nome, ma una soluzione non sembra ancora a portata di mano.
Sul tavolo c'è anche l'altra questione aperta in cima alla lista delle priorità, quella della normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina che però, almeno per il momento, non sembra registrare nessun progresso significativo.
Al centro dei colloqui tra Bruxelles e i paesi della regione c'è soprattutto il pacchetto interconnettività, che comprende l'ampliamento e la modernizzazione delle infrastrutture di trasporto e delle reti di comunicazione digitale, sulle quali è stato ribadito il supporto, anche economico da parte europea.
Nell'ambito dell'incontro è stata firmata una dichiarazione che, facendo riferimento al summit di Salonicco del 2003, ribadisce l'intenzione dell'Ue di integrare tutti i Balcani occidentali, pur senza date precise.
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