In Turchia forti polemiche dopo l'annuncio del governo islamista dell'AKP della rimozione della teoria dell'evoluzione dai programmi scolastici e dell'introduzione dello studio del “jihad”. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [20 luglio 2017]
Fuori Darwin, dentro il “jihad”. Sono queste le principali e controverse novità del nuovo curriculum scolastico turco. Ad annunciarle, martedì scorso, il ministro all'Istruzione İsmet Yılmaz, che ha presentato i nuovi programmi per la scuola dell'obbligo.
La teoria dell'evoluzione viene quindi eliminata: secondo il ministro, perchè “troppo complessa” e “non direttamente rilevante”. Una decisione che ha sollevato però fortissime polemiche: a protestare varie associazioni di biologia turche, che hanno ricordato che a livello planetario, lo studio delle teorie di Darwin sia oggi escluso dalla scuola solo in Arabia Saudita.
A scaldare ancora di più gli animi, l'annuncio che nei nuovi programmi di religione verrà introdotto lo studio del concetto musulmano di “jihad”, spesso tradotto in modo molto approssimativo come “guerra santa”.
Per Yılmaz “quello di jihad è un elemento centrale dell'Islam, che va insegnato correttamente”, distinguendo il “piccolo jihad”, di natura militare, dal “grande jihad”, sforzo interiore di natura spirituale ed intellettuale.
Spiegazioni che però non hanno convinto l'opposizione laica e kemalista, come buona parte degli insegnanti, che accusano il governo islamista del presidente Recep Tayyp Erdoğan di voler imporre una visione religiosa e oscurantista sul sistema educativo turco.
“Il jihad non è un valore condiviso” ha replicato a muso duro Bülent Tezcan, portavoce dei kemalisti del Partito repubblicano del popolo. “Soprattutto mentre organizzazioni come lo Stato Islamico e al-Quaeda lo utilizzano per versare sangue innocente”.
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