Commissione europea - Pixabay

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La Serbia non sovvenzionerà le proprie esportazioni verso la Russia, ma non introdurrà sanzioni a Mosca. Così il premier serbo Aleksandar Vučić risponde alla nota di Bruxelles, che invitava Belgrado a non approfittare delle sanzioni russe all'UE. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [22 agosto 2014]

“Rispetteremo le indicazioni dell'Unione europea, ma non introdurremo sanzioni verso la Federazione russa”. Questa la linea scelta dal premier serbo Aleksandar Vučić in risposta della nota di avvertimento che l'UE ha recentemente recapitato a Belgrado.

Con la nota, Bruxelles chiedeva alla Serbia di non approfittare della guerra commerciale tra Russia ed UE scatenata dal conflitto in Ucraina. In risposta alle sanzioni occidentali, Mosca ha infatti introdotto a inizio agosto un vero embargo ai prodotti alimentari europei.

In conferenza stampa, Vučić ha ribadito che la posizione di Bruxelles viene tenuta nella massima considerazione, e che Belgrado non introdurrà sovvenzioni ad hoc per aumentare il proprio export verso la Russia. Al tempo stesso però, ha dichiarato Vučić, non ci saranno misure che colpirebbero negativamente gli interessi economici serbi.

In Serbia - che non ha introdotto sanzioni contro la Russia - molti vedono la crisi in corso come un'occasione d'oro per aumetare le quote di export verso la Federazione russa, che solo nei primi sei mesi dell'anno valeva circa 120 milioni di euro. Bruxelles ha però chiesto esplicitamente “solidarietà” alla Serbia che dal 2012 è candidato ufficiale alla membership europea.

Vučić insiste quindi nel delicato gioco di equilibrio tra UE e Russia, tradizionale alleato e sostenitore delle posizioni della Serbia, soprattutto sulla questione del Kosovo. Un equilibrio che potrebbe però divenire presto insostenibile, soprattutto nel caso in cui di lo scontro tra Occidente e Russia sul destino dell'Ucraina dovesse ulteriormente aggravarsi.

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