Durante l'incontro di ieri a Belgrado col senatore americano Ron Johnson, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha invitato Donald Trump a visitare la Serbia, nonostante le divergenze sui rapporti con Mosca. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [30 agosto 2017]
Donald Trump potrebbe essere il primo leader degli Stati Uniti a visitare Belgrado dal 1975, quando Gerald Ford incontrò il maresciallo Tito nella capitale dell'allora Federazione socialista jugoslava.
L'invito, che verrà presto ufficializzato, è arrivato dal presidente serbo Aleksandar Vučić durante l'incontro di ieri col repubblicano Ron Johnson, membro del comitato per gli Affari esteri del Senato americano.
"Avere in Serbia il presidente Trump e il vicepresidente Pence al momento è solo un mio desiderio” ha detto Vučić ai giornalisti dopo l'incontro. “Come sapete, però, so essere estremamente insistente, e finora sono sempre riuscito ad ottenere quanto volevo”, ha poi chiosato il presidente serbo.
L'invito a Trump riflette una visibile vicinanza politica tra Vučić e il presidente americano, ma anche l'avvicinamento tra Serbia e Stati Uniti, nonostante le ferite lasciate aperte dagli scontri degli anni '90, culminati con i bombardamenti della Nato sulla Serbia durante la guerra in Kosovo.
Durante l'incontro con Johnson, Vučić non ha nascosto la speranza che importanti investimenti economici possano arrivare in Serbia proprio dagli Stati Uniti, e ha sottolineato la possibilità di nuove modalità di dialogo sul Kosovo “nonostante le evidenti divergenze di opinioni”.
Sempre delicata, invece, la questione dei rapporti con la Russia, considerati strategici dalla Serbia. A Johnson, che ha auspicato che al personale russo del centro umanitario serbo-russo di Niš non venga concesso lo status diplomatico, Vučić ha replicato che Belgrado deciderà esclusivamente in base ai propri interessi nazionali.
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