Sarajevo - Pixabay

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Martedì 13 maggio prima visita ufficiale del neo-premier serbo Aleksandar Vučić in Bosnia. Focus sull'economia per ricreare opportunità e fiducia tra Serbia e Bosnia. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [14 maggio 2014]

Aleksandar Vučić ha scelto la Bosnia per la sua prima visita ufficiale da quando è diventato il nuovo premier serbo. Una decisione carica di significato simbolico, vista la pesante eredità lasciata tra i due paesi vicini dai conflitti degli anni '90.

Vučić ha dichiarato di essere arrivato a Sarajevo “da amico, e con il cuore aperto”. “La Serbia rispetta l'integrità territoriale della Bosnia, così come della Republika Srpska”, ha detto Vučić, riferendosi all'entità bosniaca a maggioranza serba.

“Difficile che tra i nostri paesi ci sia amore, ma ci deve essere rispetto e fiducia reciproca”, ha poi aggiunto il premier serbo. Ai giornalisti bosniaci che chiedevano del suo passato nazionalista, Vučić ha risposto che dagli anni '90 il mondo e i Balcani sono cambiati drasticamente, anche se, ha poi aggiunto “in molti continuano a non comprendere questo cambiamento”.

Al centro degli incontri bilaterali è stata la collaborazione economica. Vučić ha ricordato che la Serbia è oggi il secondo investitore in Bosnia, e che nel primo trimestre del 2014 lo scambio commerciale tra i due paesi ha raggiunto la cifra record di 287 milioni di euro. Si è parlato anche di questioni irrisolte, come la definizione dei confini tra i due stati e l'utilizzo dell'energia elettrica sul fiume Drina.

Vučić ha chiuso la sua giornata a Sarajevo passeggiando nel quartiere storico di Baščaršija, dove ha invitato i cittadini bosniaci a visitare Belgrado e la Serbia dove, ha poi aggiunto, “siete i benvenuti”.