Crescono le opportunità di lavoro nei settori digitali, ma il divario di genere è forte anche in quest’ambito. Tra i paesi membri Ue, la Bulgaria spicca per l’alto tasso di occupazione femminile nel settore
Con la rapida digitalizzazione di molti ambiti economici, l'occupazione nel settore delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni (TIC) è in rapida crescita in tutta l’Unione europea. I profili professionali interessati sono diversi tra loro e comprendono figure come analisti di sistema, sviluppatori di software, ingegneri delle telecomunicazioni, professionisti delle vendite e graphic designer.
Queste professionalità sono già particolarmente richieste e lo saranno ulteriormente in futuro: secondo i dati forniti da Eurostat, l’occupazione in questo specifico settore cresce a un ritmo otto volte superiore alla media Ue. Il risultato è che entro il 2020 si prevede una carenza di 500.000 specialisti informatici in Europa . La necessità di colmare questo divario potrebbe contribuire a ridurre la segregazione di genere, consentendo a molte donne di accedere a posti di lavoro caratterizzati da flessibilità oraria e possibilità di telelavoro. Ad oggi però, anche in quest’ambito prevale una sostanziale segregazione di genere, con meno di due donne occupate ogni dieci posizioni.
Tra i paesi europei, la Bulgaria si distingue con oltre il 30% delle posizioni occupato da donne: un risultato incoraggiante se comparato alla media europea del 16%. Questi dati sono particolarmente significativi se si tiene conto che l’indicatore si riferisce a figure di alto profilo (non si tratta quindi di mansioni di inserimento dati o simili). Solo in Romania e Bulgaria la quota di donne in questo ruolo supera il 25%, mentre nel resto dei paesi membri è decisamente più bassa. Quali sono le ragioni per uno sviluppo tanto positivo?
Professioniste in tecnologia dagli anni '60
"C’è ancora molta strada da fare, il 30% non è il 50%", precisa Sasha Bezuhanova, fondatrice e presidente del Bulgarian Centre for Women in Technology (BCWT). "Un fattore chiave per spiegare la situazione positiva del paese è che questo settore ha radici profonde in Bulgaria: l'industria informatica era tra i principali settori economici del paese già negli anni '60. Da allora, molte donne ingegnere hanno lavorato in questo campo a fianco dei loro colleghi uomini". Bezuhanova, che ha fondato il BCWT nel 2012 e ha più di 20 anni di carriera nel settore digitale, nota anche che "è senza dubbio positivo, per il nostro paese, che una donna ingegnere sia socialmente percepita come una cosa assolutamente normale".
In effetti, le donne non sono sempre state assenti da questo settore. In Francia, in particolare, la quota era molto più alta negli anni '70 e '80, un’epoca in cui i posti di lavoro in quest’ambito godevano ancora di poco prestigio. Con l'avvento del personal computer e lo sviluppo di Internet, è aumentata l’appetibilità dell’occupazione in quest’ambito erodendo in parallelo la parità di genere nel settore. "Mansioni scarsamente qualificate come l’inserimento dati sono state progressivamente trasferite all'estero o automatizzate, allo stesso tempo in cui il prestigio che andava guadagnando ha attirato una percentuale sempre più alta di uomini in questo campo", spiega un recente rapporto dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE). Anche per questo, figure come quella del nerd o dell’hacker oggi sono strettamente associate alla mascolinità.
"La presenza consolidata di figure femminili nel settore ICT non basta ad assicurare sviluppi positivi", precisa Bezuhanova. "L'era digitale aumenta le possibilità di conciliare famiglia e carriera, sia per gli uomini che per le donne: dobbiamo lavorare per diffondere consapevolezza su questo e sul fatto che anche gli uomini possano decidere di sostenere la carriera delle donne." Organizzazioni come il BCWT favoriscono lo scambio di esperienze tra professioniste su questioni come l’opportunità di lavorare con orari flessibili o da remoto, fondamentale per conciliare gli obblighi familiari e di carriera.
Per quanto riguarda le politiche pubbliche, in Bulgaria non esiste un sistema di quote che garantisca uguale rappresentanza a donne e uomini nella gestione aziendale. "Una proposta in questa direzione è stata discussa ma non è stata approvata dal parlamento bulgaro", spiega Bezuhanova, aggiungendo che "misure temporanee come i sistemi di quote facilitano un ambiente in cui le pratiche e le tradizioni esistenti possono essere superate, ma non bastano: è indispensabile lavorare sulla cultura che sta alla base delle discriminazioni di genere".
Il divario di genere inizia sui banchi di scuola
Lo squilibrio di genere inizia con le scelte educative, che a loro volta influiscono sulle prospettive occupazionali. In Bulgaria la situazione è positiva anche da questo punto di vista: le studentesse sono il 40% del totale degli iscritti a corsi di studio in ambito TIC. "L'ecosistema delle start-up è piuttosto vivace nel paese e incoraggia le giovani a scegliere un percorso educativo nel mondo digitale", commenta Bezuhanova, e aggiunge che "il fattore chiave sono i pregiudizi, e questi vanno affrontati in giovane età. La visione e la tradizione della famiglia in questo senso sono un fattore critico".
Le attività del BCWT in questo campo mirano a stimolare le ragazze a costruire un’immagine di sé come potenziali innovatrici e imprenditrici. Da 5 anni, il concorso annuale “Entrepregirl ” invita giovani ragazze e donne dai 16 ai 25 anni a presentare sulla piattaforma online la propria idea di business, entrando così in contatto con la comunità di donne fondatrici d’azienda e con professioniste del settore. “Entrepregirl incoraggia le ragazze a fare un passo avanti, a proporre la propria idea di business, se ne hanno una. Un’esperienza come questa, in giovane età, permette loro di imparare a strutturare la loro idea, a firmarla con il proprio nome, e a rivendicarla come propria”.
Secondo i dati OECD, raccolti tramite il test PISA, le aspettative di carriera cominciano a strutturarsi in età molto precoce: ecco perché le differenze tra bambini e bambine nel rapporto con la tecnologia dovrebbero essere affrontate fin dalla tenera età.
Visibilità e modelli virtuosi
Figure femminili in ruoli chiave concorrono a loro volta a ispirare altre donne ad intraprendere percorsi simili. “Donne in posizione di leadership nell’economia digitale e fondatrici di aziende sono il fattore che più di altri può stimolare la prossima generazione a intraprendere una carriera nel settore digitale, o a perseguire il proprio progetto imprenditoriale nell’industria digitale”, precisa Bezuhanova.
Ma il percorso è in salita. “Nel mondo delle start-up, le donne ottengono finanziamenti con molta più difficoltà rispetto agli uomini. In Bulgaria come altrove, serve stimolare la consapevolezza che l’imprenditoria è per chi possiede il talento e l’ispirazione, donne o uomini che siano”, rimarca Bezuhanova, che conosce il mondo delle start-up per essere parte di European Angels' Investors Women Group.
Tra i modelli da cui trarre ispirazione, le giovani in Bulgaria possono guardare alla Commissaria europea all’economia digitale, Mariya Gabriel, che di recente ha annunciato misure volte a stimolare la partecipazione femminile nel settore digitale, puntando in particolare sullo sviluppo di competenze digitali, formazione nel settore TIC e nell’ambito delle start up.
Questo articolo è pubblicato in associazione con lo European Data Journalism Network ed è rilasciato con una licenza CC BY-SA 4.0
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