Tra il 2014 e il 2020 la Croazia ha ricevuto dall’Unione europea quasi 4 miliardi di euro per progetti di sviluppo regionale e sociale. Una panoramica sui dati.
Nel periodo 2014-2020, l’Unione europea ha erogato quasi 4 miliardi di euro alla Croazia nell’ambito della sua politica di coesione – la strategia con cui l’Ue promuove uno sviluppo territoriale equilibrato e sostenibile, così da ridurre il divario fra le diverse regioni d’Europa.
Circa un terzo del bilancio complessivo dell’Ue viene destinato alla politica di coesione, tanto che nel periodo di bilancio 2014-2020 sono stati stanziati 351,8 miliardi di euro per tutti e 28 gli stati membri. Queste risorse hanno finanziato centinaia di migliaia di progetti in tutta Europa, realizzati attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di coesione (FC), e l’Iniziativa per l’occupazione giovanile (YEI).
Ulteriori fondi passano per i programmi INTERREG, che mirano a favorire la cooperazione tra regioni appartenenti a diversi stati. Appositi programmi operativi nazionali e regionali definiscono le priorità e attività con cui sfruttare le risorse a disposizione. Gli stanziamenti della politica di coesione dipendono dal livello di sviluppo di ciascuna regione: le regioni meno sviluppate – quelle dove il PIL pro capite è inferiore al 75% della media Ue – ricevono in proporzione molti più fondi rispetto alle regioni considerate in transizione o più sviluppate - tutte le regioni croate sono fra quelle meno sviluppate. Le priorità dei fondi di coesione in Croazia.
Le priorità dei fondi di coesione in Croazia
Dei circa 4 miliardi ricevuti dalla Croazia nel periodo di bilancio 2014-2020, oltre la metà è passata attraverso il Fondo europeo per lo sviluppo regionale.
La priorità tematica a cui la Croazia ha destinato la maggioranza dei fondi di coesione è stato l’aumento della competitività delle piccole e medie imprese. Anche la protezione ambientale e lo sviluppo delle infrastrutture hanno ricevuto risorse considerevoli.
La distribuzione dei fondi di coesione sul territorio
2,6 dei 4 miliardi erogati alla Croazia sono stati contabilizzati a livello regionale, ed è quindi possibile riuscire a vedere come sono stati distribuiti sul territorio.
In termini assoluti, la regione di Zagabria è quella che ha ricevuto la quota più alta dei fondi di coesione, con 485.9 milioni di euro nel periodo 2014-2020, seguita dalla regione di Dubrovnik con quasi 300 milioni di euro.
I valori assoluti possono però essere fuorvianti: uno stesso stanziamento può fare una maggiore o minore differenza sul territorio a seconda delle dimensioni e del livello di ciascuna economia. Per cogliere meglio la portata degli investimenti europei in Croazia, possiamo quindi rapportare i fondi di coesione al PIL prodotto da ciascuna regione nel 2014. Da questo punto di vista la regione di Zagabria ha ricevuto molti meno fondi rispetto al resto del Paese – circa 33mila euro per ogni milione di PIL prodotto nel 2014. Al contrario, la regione di Dubrovnik si conferma tra le principali beneficiarie della politica di coesione in Croazia.
In modo simile, possiamo rapportare i fondi di coesione destinati a ciascuna regione al numero dei suoi abitanti. Anche da questo punto di vista, la regione di Dubrovnik, con circa 2450€ pro capite, ha ricevuto almeno il triplo di investimenti rispetto ad altri territori della Croazia.
La capacità di assorbire i fondi stanziati
Questi dati si riferiscono ai fondi di coesione che sono stati effettivamente erogati nel periodo 2014-2020. Si tratta però solo di una parte di quanto l’Unione europea aveva inizialmente stanziato per la Croazia: come accade anche in altri Paesi, le regioni non sempre riescono ad assorbire tutti i fondi a cui avrebbero accesso. Spesso mancano adeguate capacità di progettazione, spesa o gestione dei progetti approvati – ma i fondi europei vengono erogati solo a fronte di evidenze molto dettagliate.
Nessuna regione della Croazia è riuscita a utilizzare più della metà dei fondi che aveva a disposizione. In generale, i territori della Croazia interna sono riusciti a sfruttare i fondi di coesione più di altri.
Al di là delle performance delle singole regioni, la capacità di assorbire fondi europei dipende anche dall’ambito tematico: alcuni assi prioritari di investimento riescono a essere più sfruttati di altri. Ad esempio, più di due terzi dei fondi stanziati per la competitività delle piccole e medie imprese sono stati effettivamente erogati in Croazia. Altre risorse invece non sono state sfruttate efficientemente: solo il 17,8% dei fondi stanziati per la protezione ambientale sono stati spesi, e questa percentuale scende addirittura sotto il 2% per quanto riguarda le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
I dati
In questa tabella è possibile esplorare più nel dettaglio i dati sui progetti di coesione in Croazia nel periodo 2014-2020, aggregati per regione, asse prioritario e fondo. Il dataset originario può invece essere consultato qui.
I dati sono stati consultati nel novembre 2021 e non tengono conto di aggiornamenti successivi.
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