Una tesi di laurea fornisce una panoramica relativa alla condizione dell’infanzia di migliaia di bambini che hanno vissuto e vivono tutt’oggi un percorso di migrazione. In particolare, il focus è sul percorso attraverso i Balcani. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
La rotta balcanica è una delle tre vie principali per raggiungere l’Europa, insieme alla rotta del Mediterraneo Centrale ed Occidentale, e detiene il primato per il numero di minori che la attraversano. UNHCR stima che tra gennaio e agosto 2019, il 36,4% degli arrivi sulle coste greche sono stati costituiti da minori, ovvero uno su tre.
L’obiettivo di questo scritto è di fornire una panoramica relativa alla condizione dell’infanzia di migliaia di bambini che hanno vissuto e vivono tutt’oggi un percorso di migrazione. In particolare, il focus è posto sul percorso irregolare attraverso i Balcani e sulla Serbia.
Da un lato è dunque approfondito il tema dell’infanzia e del benessere del bambino, inizialmente attraverso lo studio dell’evoluzione di questi due concetti nel corso dei decenni, sia a livello socio-pedagogico che a livello normativo e, successivamente, in relazione ad un percorso migratorio irregolare.
Dall’altro lato sono analizzati la storia, gli sviluppi e i cambiamenti della rotta balcanica, con particolare attenzione alle reazioni istituzionali locali e della società civile in relazione all’aggravarsi della situazione legata al fenomeno migratorio e gli sforzi condotti o meno a tutela dei bambini in una situazione di crisi migratoria.
Viene così delineato il quadro generale della condizione dell’infanzia dei bambini lungo la rotta balcanica in Grecia, Macedonia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Croazia e Slovenia, sviluppato attraverso lo studio di sei dimensioni (la condizione economica e materiale, la condizione abitativa, la salute, l’istruzione, la sicurezza ed i rischi e il benessere soggettivo) e 24 indicatori particolarmente rilevanti per valutare il benessere del minore che vive un’esperienza di migrazione irregolare.
L’analisi del contesto balcanico ha portato inoltre ad importanti conclusioni legate alla specificità di questa rotta: la sua estrema pericolosità e le continue violazioni dei diritti umani che coinvolgono direttamente anche i bambini.
Infine si presentano i risultati della ricerca sul campo, effettuata grazie al supporto di Caritas Valjevo e IPSIA , a Bogovadja in Serbia, dove sono stati somministrati questionari e condotte interviste alle famiglie ospitate sul tema del benessere dei bambini.
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