Durante la settimana di eventi “Balcani un'altra storia” si terrà una serata a Trento nella quale si dibatterà del passato e del presente dei progetti di decentrata nei Balcani degli ultimi vent'anni
Il territorio trentino ha stretto forti legami con il sud-est Europa fin dagli anni della drammatica dissoluzione della Jugoslavia. In particolare a partire dalla seconda metà degli anni '90 sono nati, prima in Bosnia Erzegovina e poi in Kosovo, Montenegro e Serbia, vari progetti di solidarietà con le popolazioni colpite dal conflitto che per la loro natura possono essere definiti di cooperazione decentrata.
Fin da subito infatti ci si pose l'obiettivo non solo di portare doveroso sostegno umanitario ma di creare veri e propri rapporti di lungo periodo tra territori e tra i soggetti espressi da tali territori. Ora, dopo quasi vent'anni, molte di quelle relazioni vivono ancora.
Si discuterà di quest'esperienza all'appuntamento “Trentino e Balcani: legami e ponti tra ieri ed oggi”, previsto all'interno della settimana di eventi “Balcani un'altra storia”.
Interverranno Marzia Bona, ricercatrice di OBC Transeuropa e tra gli autori di “Cercavamo la pace” progetto di ricerca che ha indagato l'attivismo in Italia a favore delle vittime delle guerre degli anni '90 nei Balcani.
A dibattere con lei Michele Nardelli, tra gli ideatori e fondatori di numerose iniziative di cooperazione decentrata nei Balcani nate in Trentino e già Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani.
L'appuntamento è per il 28 novembre alle 20.30 presso il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale a Trento.