Parte la sperimentazione dei Corpi Civili di Pace, per porre le basi di una futura proposta più ampia di difesa civile, non armata e nonviolenta in situazioni di conflitto all'estero e in Italia per emergenze ambientali. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 15 febbraio
Fonte: Info Cooperazione
Finalmente parte in Italia – nell’ambito del Servizio Civile Nazionale – la sperimentazione dei Corpi Civili di Pace che dovrebbe porre le basi per una futura proposta più ampia e strutturata di “difesa civile, non armata e nonviolenta” in situazioni di conflitto all’estero e in Italia per emergenze ambientali. Più di due anni dopo l’approvazione della legge, si avvia questa nuova esperienza di volontariato che concepisce le “missioni di pace” in modo alternativo rispetto al mondo militare.
Alcuni giorni fa è stato pubblicato sul sito del Dipartimento Gioventù e del SCN l’avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la sperimentazione. Scadenza 15 febbraio 2016.
Ai sensi di quanto previsto dal D.M. 7 maggio 2015, concernente l’organizzazione del contingente dei corpi civili di pace, adottato in attuazione della legge 27 dicembre 2013, n.147, gli enti e le organizzazione iscritte agli albi di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 5 aprile 2002, n.77, che abbiano svolto o svolgano da almeno tre anni attività di servizio civile nazionale nelle aree e nei settori d’intervento di cui all’articolo 2 del sopra citato decreto, possono presentare progetti da realizzarsi in Italia e all’estero volti ad impegnare 200 volontari in azioni di pace non governative nelle aree:
- di conflitto e a rischio di conflitto o post-conflitto (125 volontari);
- di emergenza ambientale in Paesi esteri (50 volontari);
- di emergenza ambientale in Italia (25 volontari).
I progetti devono essere trasmessi dagli enti esclusivamente al Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale, indipendentemente dall’albo di iscrizione entro le ore 14,00 del 15 febbraio 2016.
Questi primi 200 volontari (su un totale di 500) rappresentano un impegno diretto dei giovani e delle organizzazioni della società civile nella prevenzione del conflitto armato e della ricostruzione culturale, sociale ed economica post conflitti all’estero. Alcuni di essi saranno impegnati in progetti rivolti alla prevenzione di emergenze ambientali all’estero e in Italia, una vera aggressione al nostro territorio e alla nostra salute e sicurezza.