Da domani una delegazione di giovani politici, funzionari di partito e istituzioni pubbliche del sud est Europa sarà in visita ufficiale in Trentino-Alto Adige/Südtirol. La delegazione incontrerà il presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, Bruno Dorigatti, oltre ad OBC e altri enti del territorio
Fonte: Consiglio della Provincia autonoma di Trento
Un gruppo di trentacinque giovani politici, funzionari di partito e istituzioni pubbliche dell’area balcanica occidentale saranno ospiti domani del Consiglio provinciale, per una visita di studio che avrà ad oggetto in particolare le caratteristiche giuridiche, storiche e politiche dell’autonomia speciale trentina e di quella dell’Alto Adige.
La visita si inserisce in un percorso pluriennale, sviluppato dalla Regional Academy for Democracy di Belgrado e sostenuto anche dall’Unione europea. L’obiettivo ultimo è quello di sviluppare una cooperazione regionale in questi territori del sud est Europa, nel segno dei valori democratici, dei diritti umani, della giustizia, della costruzione di una leadership politica di nuova generazione.
La delegazione – che è giunta in regione oggi e si tratterrà fino a venerdì, dedicando un’intera giornata anche a Bolzano - è interessata a conoscere da vicino le norme che tutelano le nostre minoranze linguistiche e i diritti delle persone. Una tappa importante della visita è prevista anche a Rovereto, dove gli ospiti approfondiranno il rapporto privilegiato già in atto con l’Osservatorio Balcani e Caucaso.
Il Presidente del Consiglio, Bruno Dorigatti, accoglierà il gruppo domani alle ore 14 in sala Depero e di qui comincerà il percorso di contatto con la nostra realtà istituzionale. In seguito avverrà l'incontro con Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino e concluderanno la giornata con la visita alle Gallerie di Piedicastello. Il giorno successivo la delegazione si recerà a Bolzano per incontrare il presidente della Provincia di Bolzano e, presso l’Eurac, il senatore Francesco Palermo.
I trentacinque “decision makers” provengono da Serbia, Kosovo, Albania, Montenegro e Bosnia Erzegovina, il mosaico di terre e di popoli che ha messo alle proprie spalle la tragica vicenda della guerra degli anni Novanta e si prepara ad entrare nell’Unione europea.