Nicole Corritore 30 marzo 2021

Il Teatro Regio di Torino e i suoi artisti dedicano il concerto dell'8 aprile, che sarà trasmesso gratuitamente in streaming, alla raccolta fondi a favore di Caritas Italiana, Croce Rossa Italiana e Ipsia, impegnate a sostenere i bisogni di migranti e richiedenti asilo in Bosnia Erzegovina. L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina

Il Teatro Regio di Torino e i suoi Artisti dedicano un concerto per la raccolta fondi a favore di Caritas Italiana, Croce Rossa Italiana e IPSIA-ACLI, impegnate a sostenere la risposta umanitaria per migranti e richiedenti asilo in Bosnia Erzegovina. L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina.

Il concerto sarà trasmesso gratuitamente in streaming giovedì 8 aprile alle ore 20, contemporaneamente sul sito del Teatro Regio e su quello dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina, oltre che su RAI 5.

“Dall’Italia è stata registrata una straordinaria sensibilità: associazioni e privati cittadini si stanno mobilitando per contribuire a far fronte in modo coordinato ed efficace all’emergenza. Condividiamo l’appello a dare contributi finanziari alle organizzazioni italiane che operano nei centri di accoglienza, e non beni materiali, per i quali sussistono problemi di disinfezione, stoccaggio e distribuzione”, ha sipegato l’Ambasciatore italiano in Bosnia Erzegovina Nicola Minasi, che ha aggiunto: “Attraverso contributi a organizzazioni come Caritas Italiana, Croce Rossa Italiana e IPSIA-ACLI, sarà infatti possibile acquistare direttamente in loco il materiale necessario, evitando sprechi e fornendo così sostegno anche all’economia locale, già fragile e messa a dura prova dalla pandemia».

In conferenza stampa sono intervenuti anche Daniele Bombardi, responsabile Caritas Balcani, Silvia Maraone, responsabile progetti lungo la rotta balcanica per Ipsia e Flavio Ciriaci, delegato della Croce Rossa per Europa occidentale e Balcani. “Lungo tutta la rotta balcanica, dalla Grecia fino al confine tra Croazia e Bosnia, operiamo dal 2015 con le nostre unità mobili”, ha ricordato Ciriaci, “per rispondere ai bisogni di queste persone in transito fuori dai campi, ma anche a chi è stato accolto nei campi, con migliaia di volontari della Croce Rosa locale nei vari paesi. E questi fondi parteciperanno al rafforzamento dell’intervento di questi volontari”.

“La Caritas italiana opera soprattutto nella zona di Sarajevo”, ha sottolineato Daniele Bombardi, “ma collaboriamo pienamente con Ipsia, attiva maggiormente nell’area di Bihać e Velika Kladuša, ma anche con altre organizzazioni che operano nel paese grazie al grande lavoro di coordinamento dell’Ambasciata d’Italia”. Sulla destinazione dei fondi Bombardi ha ricordato che oltre a permettere di continuare all’acquisto di cibo, acqua, legna, dispositivi medici per la pandemia da Covid-19, verranno utilizzati per servizi di medio e lungo periodo sul piano del supporto psico-sociale dei rifugiati accolti nei campi. E ha aggiunto, infine: “Nel futuro rafforzeremo l’acquisto di beni dalle cooperative sociali del territorio, che danno lavoro a persone svantaggiate”.

Rispetto alle attività in campo psico-sociale, Silvia Maraone ha specificato: “Proseguiremo a rafforzare gli interventi psico-sociali nei campi per famiglie, che già realizziamo da tempo, ma li avvieremo anche in altri luoghi come il campo di Blakuzj nel Cantone di Sarajevo. E’ un campo sovraffollato, dove c’è la necessità di migliorare le condizioni igenico-sanitarie e dove prevediamo la realizzazione di un refettorio e di una cucina sociale – cioè dove gli accolti possono cucinare da sé – come fatto al campo di Lipa un mese fa. Voglio ricordare che ciò che abbiamo fatto a Lipa è stato possibile grazie a a fondi che sono arrivati da diverse organizzazioni italiane e dal ministero Affari Esteri dell’Italia: dopo aver costruito il refettorio, l’area di isolamento sanitario e la cucina sociale, da pochi giorni abbiamo inaugurato a Bihać la cucina dove la Croce Rossa locale preparerà i pasti per le 900 persone del campo di Lipa ma anche per cittadini bosniaci in condizioni disagiate.”

Per il direttore artistico del Regio Sebastian F. Schwarz, “per una soluzione pacifica della drammatica realtà che si sta vivendo nei Balcani, nel cuore dell’Europa, c’è bisogno della generosità di tutti noi: un contributo anche piccolo può fare la differenza nella vita reale dei profughi in Bosnia Erzegovina, persone che noi, come società, vorremmo accogliere un giorno nel nostro teatro, per condividere le sublimi invenzioni che la creatività umana ha prodotto, alcune delle quali vi offriamo con questo concerto”.

In apertura del concerto, il Coro del Teatro Regio diretto dal maestro Andrea Secchi eseguirà «Wie lieblich sind deine Wohnungen» da Un Requiem tedesco di Johannes Brahms, con Giulio Laguzzi e Jeong Un Kim al pianoforte. Umanista piuttosto che religioso, pratico piuttosto che contemplativo, Brahms esprime chiaramente il suo intento: le persone cui portare aiuto e consolazione non sono i morti, ma i vivi. A seguire, sempre il Coro interpreterà «Wir setzen uns mit Tränen nieder» dalla Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach, al pianoforte Giulio Laguzzi.

Il terzo brano in programma vedrà Stefano Montanari, violino solista, eseguire la Ciaccona dalla Partita n. 2 di Johann Sebastian Bach. Il direttore artistico del Teatro Regio ha ringraziato il maestro Stefano Montanari, “che non ha esitato un istante a partecipare al nostro concerto e che ha messo le sue capacità al servizio di questa causa. Il suo violino rappresenta al tempo stesso la fragilità della vita e l’incredibile creatività di cui è capace la mente umana”.

Il concerto proseguirà con il «Va’, pensiero» dal Nabucco di Giuseppe Verdi. Spesso usato (e abusato) per rappresentare un numero infinito di idee e movimenti politici contrastanti, nella sua intenzione originaria è il canto di un popolo esiliato dalla patria distrutta. Finale con l’Orchestra del Teatro Regio, diretta dal maestro Antonello Manacorda, che eseguirà l’ouverture da Egmont di Ludwig van Beethoven.

Per sostenere gli interventi delle tre organizzazioni umanitarie che operano a favore delle popolazioni migranti in Bosnia Erzegovina e lungo la Rotta balcanica, questi sono alcuni dei conti correnti bancari a disposizione per effettuare una donazione:

IT24C0501803200000013331111 (Caritas Italiana), con causale: “Europa/ Rotta Balcanica”

IT93H0200803284000105889169, (Croce Rossa Italiana), con causale: “Croce Rossa Italiana - Emergenza Bosnia”

IT35S0501803200000011014347 (IPSIA-ACLI), con causale: “Rotta Balcanica”

Per approfondimenti, i link ai rispettivi siti sono:

https://sostieni.ipsia-acli.it/crowd/balkan-route/

https://cutt.ly/caritasitaliana-emergenzabosnia

https://cri.it/2021/02/10/emergenzabosnia

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