13 marzo 2019

La pressione sui media internazionali in Turchia continua ad crescere. Alcuni giornalisti tedeschi sono stati espulsi dal paese perché i loro accrediti stampa non sono stati rinnovati. In un avviso congiunto, organizzazioni internazionali per la libertà di espressione sollecitano la Turchia a revocare la decisionie, fermare l’espulsione dei giornalisti internazionali, rinnovare le loro tessere giornalistiche e rispettare la loro indipendenza.

Lo scorso 10 marzo 2019 due giornalisti tedeschi sono stati costretti a lasciare la Turchia, a seguito del mancato rinnovo dei loro accrediti stampa per il 2019, senza che sia stata fornita loro alcuna spiegazione. Jörg Brase, della rete pubblica tedesca ZDF, e Thomas Seibert, reporter del quotidiano Tagesspiegel, erano corrispondenti di lunga data nel paese. Secondo quanto riferito dal caporedattore di Tagesspiegel, l’ambasciata turca in Germania avrebbe cercato invano di arrivare ad un accordo per farli sostituire. Anche un terzo giornalista, Halil Gülbeyaz di NDR TV, si è visto rifiutare l’accredito e non gli è oggi permesso di rientrare in Turchia. Oltre a recenti intimidazioni - che continuano -, detenzioni e azioni penali contro i giornalisti locali, anche la pressione nei confronti dei media stranieri è aumentata in Turchia. Questi episodi non rappresentano casi isolati, ma dimostrano un sistematico approccio per mettere a tacere e controllare i servizi dei media stranieri indipendenti che operano nel paese. Nell'ultimo anno, numerosi giornalisti internazionali hanno subito intimidazioni o sono stati costretti a lasciare il paese dopo essere caduti in disgrazia presso il governo turco a causa del loro lavoro. Altri sono ancora in attesa del rinnovo dei loro accrediti e presto potrebbero essere obbligati a lasciare il paese. Le tessere giornalistiche sono necessarie ai corrispondenti internazionale per lavorare e risiedere in Turchia.

L’episodio più recente segna un affronto forte e arbitrario alla libertà della stampa internazionale e i media indipendenti. Questo è ancora più preoccupante nel periodo precedente alle elezioni amministrative previste alla fine di marzo (e quelle generali nel 2023).

Le organizzazioni firmatarie del presente comunicato invitano le istituzioni UE a dare una risposta significativa. Inoltre, sollecitano le autorità turche a revocare le proprie decisioni, di interrompere l’espulsione dei giornalisti internazionali e di rinnovare le tessere giornalistiche dei media stranieri, nonché di rispettare la loro indipendenza*.

FIRMATARI

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)
Article 19
Articolo21
Association of European Journalists (AEJ)
Cartoonists Rights Network International (CRNI)
Committee to Protect Journalists (CPJ)
Danish PEN
European Federation of Journalists (EFJ)
German PEN
Global Editors Network (GEN)
Human Rights Watch
International Press Institute (IPI)
Italian Press Federation
Norwegian PEN
OBC Transeuropa
PEN America
Platform for Independent Journalism (P24)
South East Europe Media Organisation (SEEMO)

AGGIORNAMENTO!
12 Marzo, 16.30
La Turchia ha corretto la sua decisione e Jörg Brase (ZDF) riceverà un permesso di lavoro continuativo, secondo quanto riferisce la ZDF. Il giornalista tornerà presto a Istanbul.

* Dichiarazione originariamente pubblicata da European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto