Oggi giornalisti Rai in sciopero e alle 11.00 a Roma la conferenza stampa per spiegarne i motivi. Interverranno la conduttrice di ‘Chesarà’ Serena Bortone, il presidente Fnsi Vittorio di Trapani, il segretario Usigrai Daniele Macheda e il conduttore di ‘Report’ Sigfrido Ranucci. Diretta streaming sulla pagina Facebook della Stampa Estera
Dalle 5:30 di oggi lunedì 6 maggio 2024 alle 5:30 di martedì 7 i giornalisti della Rai sciopereranno per 24 ore. In un comunicato diffuso nei giorni scorsi l’Usigrai ha elencato i motivi della protesta: «Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l'assenza dal piano industriale di un progetto per l'informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell'azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell'accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari».
Alle 11.00 di oggi, presso l’Associazione della Stampa estera in Italia (via del Plebiscito 102, Roma), si terrà un incontro con i giornalisti Rai nel quale verranno spiegati i motivi dello sciopero. All’evento, coordinato dalla giornalista tedesca Constanze Reuscher, interverranno la conduttrice di ‘Chesarà’ Serena Bortone, il presidente della Fnsi Vittorio di Trapani, il segretario Usigrai Daniele Macheda e il conduttore di ‘Report’ Sigfrido Ranucci.
Sarà possibile seguire l’incontro, che è aperto ai giornalisti italiani ed esteri e si inserisce nelle attività sindacali dell’Usigrai a sostegno della protesta, anche attraverso la diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Associazione Stampa Estera .
All'annuncio dello sciopero indetto da Usigrai, attraverso un videomessaggio (si veda in calce) trasmesso in tutti i Tg, il Cda Rai ha ribattutto a sua volta con un videomessaggio di due minuti - il doppio rispetto a quando consentito alle rappresentanze sindacali: "La decisione del sindacato Usigrai di scioperare su motivazioni che nulla hanno a che vedere con i diritti dei lavoratori si inquadra in motivazioni ideologiche e politiche" e aggiungendo che "alcuna censura o bavaglio è stato messo sull’informazione e si invita l’Usigrai a cessare di promuovere fake news che generano danno all’immagine dell’azienda (...) Lo sciopero del sindacato Usigrai a un mese dalle elezioni europee oltre a impoverire l’offerta informativa, espone il servizio pubblico a strumentalizzazioni politiche, privando i cittadini del fondamentale diritto all’informazione, caposaldo della democrazia".
Immediata e dura la risposta di Usigrai : "Quando non si hanno contenuti, la si butta sull’accusa stantia di fare politica e di far circolare fake news, un’accusa gravissima nei confronti di tutti i giornalisti e le giornaliste della Rai, che punta a screditare un’intera categoria. Si mettono in fila argomenti, questi sì, che non reggono alla prova dei fatti:...".