OBCT si unisce alle organizzazioni internazionali nel chiedere una solida direttiva anti-SLAPP
L’Unione europea sembra destinata a perdere un’occasione fondamentale per dimostrare il proprio sostegno a chi mette il potere di fronte alle sue responsabilità. I negoziati del trilogo sulla Direttiva prevista per combattere le azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica (SLAPP) stanno giungendo al termine e le 74 organizzazioni firmatarie avvertono che, in assenza di alcune disposizioni chiave, la Direttiva anti-SLAPP non riuscirà a contrastare il crescente problema delle SLAPP nell’UE.
Queste disposizioni prevedono innanzitutto un forte meccanismo di chiusura anticipata per tutte le SLAPP. Se la Direttiva non riesce a garantire che tutte le rivendicazioni contro la partecipazione pubblica siano soggette ad un rigoroso test di legittimità nelle prime fasi del procedimento, come nel caso del documento di orientamento generale del Consiglio dell’Unione europea, la Direttiva sarà uno strumento vuoto.
In secondo luogo, se si eliminasse la definizione di cause SLAPP “transfrontaliere”, la nozione di cause transfrontaliere si riferirebbe implicitamente ai casi in cui le parti sono domiciliate in Stati membri diversi. Ciò significa che la Direttiva sarà applicabile solo in una manciata di casi; migliaia di vittime di SLAPP effettive e potenziali non potranno invocare nessuna delle misure protettive anti-SLAPP introdotte dalla Direttiva.
Infine, le disposizioni sul risarcimento dei danni rischiano di essere lasciate interamente alla discrezione degli Stati membri e dei tribunali, portando a meccanismi di risarcimento non omogenei nei diversi paesi. Tralasciare uno standard minimo di risarcimento sarebbe vergognoso, considerando che il pieno risarcimento dei danni è essenziale in qualsiasi legislazione anti-SLAPP degna di questo nome. Non possiamo ignorare la funzione riparativa per le vittime di SLAPP e il suo effetto deterrente sui potenti attori che considerano di avviare simili procedimenti persecutori.
Negli ultimi anni, le organizzazioni membri della Coalizione contro le SLAPP Europa (CASE) hanno fornito solide competenze basate sull’evidenza e conoscenze approfondite per alimentare le discussioni sulla legge, e sempre in uno spirito costruttivo, alla Commissione, al Parlamento europeo e agli Stati membri. In questa fase cruciale, sembra che il nostro contributo sia stato ignorato.
Ci rifiutiamo di lasciare che questa sia un'occasione persa.
Non sosterremo una Direttiva annacquata che non fornirà alcuna protezione significativa ai giornalisti, ai media, agli attivisti e alle organizzazioni della società civile in Europa, invece di servire da modello per un’ambiziosa legislazione anti-SLAPP in tutta Europa e oltre.
Mentre entriamo nelle fasi finali delle discussioni del trilogo, esortiamo il Consiglio e il Parlamento, con il sostegno della Commissione, a rendere questa legislazione uno strumento solido che soddisfi il suo scopo e non un esercizio di caselle da spuntare.
Firmato:
Access Info Europe
Aditus Foundation
Amnesty International
ARTICLE 19 Europe
Association of European Journalists-Bulgaria
BIRN, Balkan Investigative Reporting Network
Blueprint for Free Speech (B4FS)
Bruno Manser Fonds (BMF)
Center for Environmental Democracy FLOROZON, North Macedonia
Centre for European Volunteering (CEV)
Centre for Peace Studies, Croatia
Civic Initiatives, Serbia
Civil Liberties Union for Europe (Liberties)
Civil Rights Defenders
Citizens Network Watchdog Poland
Coalition For Women In Journalism (CFWIJ)
Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (CILD)
Committee to Protect Journalists
Croatian Journalists Association
Estonian Human Rights Centre (EHRC)
Eurocadres
European Anti-Poverty Network
European Center For Not-For-Profit Law (ECNL)
European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)
European Civic Forum
European Environmental Bureau (EEB)
European Legal Support Center (ELSC)
European Federation of Journalists (EFJ)
European Trade Union Confederation (ETUC)
Foodwatch International
Foundation Atelier for Community Transformation - ACT (BiH)
Free Press Unlimited
Frente Cívica (Portugal)
Global Forum for Media Development (GFMD)
Greenpeace European Unit
Helsinki Foundation for Human Rights (HFHR, Poland)
Human Rights Centre, Ghent University
Human Rights House Foundation (HRHF)
Hungarian Civil Liberties Union (HCLU)
IFEX
ILGA-Europe
Index on Censorship
International Press Institute (IPI)
Journalists’ Association of Serbia (UNS)
Justice for Journalists Foundation (JFJ)
Legal Human Academy (Denmark)
MAISON DES LANCEURS D’ALERTE
Mirovni inštitut (Peace Institute), Ljubljana
Netherlands Helsinki Committee
OBC Transeuropa (OBCT)
Open Knowledge Foundation Germany (OKF)
Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP)
PEN International
PEN Malta
Protect
Pištaljka
Public Eye
Reporters Without Borders (RSF)
Repubblika (Malta)
Rettet den Regenwald, Germany
Sherpa
SOLIDAR
SOS Malta
South East European Network for Professionalization of Media (SEENPM)
South East Europe Media Organisation (SEEMO)
The Daphne Caruana Galizia Foundation
Transparency International EU
Transparency International Finland
Transparency International Ireland
Volonteurope
Whistleblowing International Network
Wildes Bayern e.V.
Wikimedia Europe
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