Il 3 maggio si è celebrata la Giornata mondiale della libertà di stampa. Secondo Nils Muižnieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, in Europa i giornalisti sono sempre più sotto attacco ed è urgente un'inversione di rotta, se si vuole evitare di indebolire le nostre democrazie
Fonte: Consiglio d'Europa - Ossigeno Informazione
In occasione del 3 maggio, Giornata mondiale della libertà di stampa, il Comissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muižnieks, ha emesso una preoccupata nota sulla situazione della libertà di stampa in Europa, dove i giornalisti sono sempre più bersaglio di attacchi.
"Solo poche settimane fa, abbiamo pianto un altro giornalista ucciso in Ucraina. È il 14° giornalista ucciso in Europa negli ultimi 16 mesi. Il bilancio crescente delle vittime è la manifestazione più drammatica di come le condizioni di lavoro siano sempre più difficili per i giornalisti: attacchi fisici, atti di intimidazione, persecuzioni giudiziarie, reclusione, leggi bavaglio, campagne diffamatorie e condizionamenti economici.
Le indagini sui reati contro i giornalisti spesso si trascinano per anni. Nel migliore dei casi si riesce a consegnare alla giustizia gli esecutori materiali, ma raramente i mandanti. La libertà dei media è una delle vittime delle tensioni politiche e dei conflitti armati, con i mass media a volte costretti a diventare strumenti di propaganda o messi a tacere. Inoltre, la nuova legislazione anti-terrorismo in discussione in vari paesi europei rischia di rendere i mezzi di comunicazione ancora più vulnerabili a causa dei tentativi di controllo proposti dai governi e delle conseguenti indebite pressioni sui giornalisti e sulle loro fonti.
Non possiamo continuare su questa strada, se vogliamo evitare di indebolire le nostre democrazie. Esorto i leader europei a impegnarsi seriamente per invertire queste tendenze e per migliorare le condizioni in cui la stampa lavora.
Si devono eliminare tutti gli ostacoli legislativi che incidono sui diritti della stampa, si devono liberare tutti i giornalisti che sono in carcere per le notizie che hanno riferito, si deve cambiare atteggiamento nei confronti dei giornalisti, astenendosi da reazioni violente o intimidatorie, accettando un certo grado di critica pubblica e di osservazione sugli atti compiuti."
Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto
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