E' arrivata oggi la conferma del via libera della commissione competente alla designazione della slovena Violeta Bulc a commissario ai trasporti
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Si è tenuta ieri l'audizione presso il Parlamento europeo di Violeta Bulc, nominata da Jean-Claude Juncker e dal governo sloveno in sostituzione di Alenka Bratušek.
Si trattava di un passaggio fondamentale per l'intera Commissione che ora dovrebbe essere votata in sessione plenaria domani e potrà iniziare a lavorare, come si auspicava, dal primo novembre.
Su Violeta Bulc erano stati espressi dubbi sulla sua scarsa esperienza politica. Imprenditrice, è infatti entrata a far parte del nuovo governo in Slovenia solo lo scorso mese. La Bulc ha però destato un'ottima impressione e, alla fine dell'audizione, ha ricevuto le congratulazioni sia dal centro-sinistra che dai Popolari.
Diversamente dalla Bratušek, che aveva parlato in sloveno per la maggior parte dell'audizione, la Bulc si è espressa in un ottimo inglese e non è mai apparsa sotto stress.
Nonostante abbia avuto solo quattro giorni per prepararsi all'audizione con nessun trascorso nel campo dei trasporti la neo commissaria ha confermato ciò che Juncker aveva detto di lei dopo averla incontrata la prima volta, lo scorso 15 ottobre: è una persona che impara in fretta.
Durante l'audizione ha risposto a domande che andavano dal dumping sociale nel campo dei trasporti alle misure per prevenire l'Ebola dal territorio europeo sino alle conseguenze dell'embargo russo sui prodotti alimentari provenienti dall'Ue.
Violeta Bulc ha inoltre dimostrato una spiccata personalità, per alcuni versi atipica per l'ambiente. In varie occasioni ha detto di amare la natura, volare e le isole greche ed ha ribadito più volte che si possono trovare soluzioni a problemi complicati “se gente di buona volontà si siede attorno ad un tavolo”.
La conferma di Violeta Bulc può essere letta anche come una vittoria politica di Guy Verhofstadt, leader del gruppo dei liberali al Pe, che si è preso il rischio di sostenerla nonostante voci che sostenessero che la Slovenia doveva esprimere un nome con un background più di spessore.
Contemporaneamente all'audizione della Bulc vi è stata anche quella di Maroš Šefčovič, passato alla vicepresidenza per l'unione energetica. Šefčovič, già membro della commissione uscente ed ex diplomatico, ha navigato con sicurezza anche attraverso questa seconda audizione.
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