Sono pubblici i vincitori dell'edizione 2024 del Premio giornalistico Marco Luchetta, dedicato alla troupe Rai trucidata da una granata a Mostar nel 1994. Focus su lavori giornalistici dedicati a bambini in guerra, detenuti nelle carceri, obbligati a migrare rischiando la vita
Fonte: Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta
I bambini ucraini e palestinesi che porteranno per sempre, sul corpo e nella psiche, i segni della guerra. Le drammatiche telefonate con richieste di intervento alla sala operativa della Mezza Luna Rossa palestinese. La fame disperata che attanaglia migliaia di persone nella zona del Tigrè in Etiopia. Le vita in cella dei bambini detenuti nelle carceri italiane assieme alle loro madri. Le condizioni al limite dell’umano in cui vivono oltre 400 migranti nei Vecchi magazzini abbandonati di Trieste.
Sono i temi dei servizi vincitori del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, dedicato alla troupe Rai trucidata da una granata a Mostar nel 1994 mentre realizzava un servizio sui bambini senza nome. Oltre a Luchetta, perirono Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo.
Dal 15 al 17 novembre prossimo Trieste ritorna la capitale del giornalismo che denuncia e si interroga sui conflitti che incendiano l’Europa e il Medio Oriente, sulla questione delle rotte migratorie e sulla privazione di diritti di cui, spesso, sono proprio i più piccoli a patire le conseguenze maggiori. Tutti gli eventi in programma per le Giornate del Premio Luchetta si terranno al Teatro Miela di Trieste.
Sette le sezioni del Premio, con le due nuove sezioni Rotta Balcanica e Radiofonia, i cui vincitori sono stati selezionati dalla giuria presieduta da Riccardo Iacona, giornalista e autore televisivo, conduttore del programma di inchiesta Presa Diretta su Rai3.
Nella sezione TV News la vincitrice è Raffaella Cosentino, autrice con Maurizio Calaiò di “Il prezzo pagato dai bambini in guerra” per RaiNews, che racconta la vicenda di Xenia, dodicenne ucraina gravemente ferita nel bombardamento russo del teatro di Chemihiv nell’agosto 2023. Nella sezione Stampa Italiana verranno premiate Alice Facchini e Iris Biasio con “Crescere in carcere” per La Revue Dessinée Italia, inchiesta realizzata nella forma del fumetto per raccontare la vita e i grandi disagi dei bambini detenuti assieme alle loro madri.
Francesca Mannocchi, autrice di “Viaggio nei territori delle colline a sud di Hebron: le testimonianze dei bambini che vivono in una spirale di continua violenza e abusi” per La7 Attualità è la vincitrice della sezione Reportage. Nella sezione Rotta Balcanica si aggiudica il Premio Annalisa Camilli con “Nuovi respingimenti in Italia dopo la sospensione Schengen” per Internazionale: un viaggio nei Vecchi magazzini abbandonati di Trieste in cui 400 persone migranti vivono in condizioni al limite dell’umano in attesa di ottenere i documenti.
Per la sezione Radiofonia la giuria ha decretato vincitrice Azzurra Meringolo Scarfoglio che con Massimo Vasciaveo ha realizzato “Inviato speciale” per Giornale Radio Rai 1, drammatica testimonianza dalla sala operativa della Mezza Luna Rossa palestinese a Ramallah che raccoglie le richieste di aiuto da Gaza. Gabriella Jozwiak, autrice di “Desperate hunger in Tigray pushes thousands into thr hands of kidnappers and people smugglers” per The Telegraph, nel quale affronta la fame disperata di migliaia di bambini nella regione etiopica del Tigrè, costretti a migrare per sopravvivere alla siccità e alle conseguenze della guerra, si aggiudica il Premio nella sezione Stampa Internazionale. Infine, il vincitore della sezione Fotografia, lo scatto “Russia targets Ukraine’s civilian infrastructure in overnight attacks”, per RFE, che immortala un ufficiale di polizia mentre porta in salvo un bambino dopo l’attacco di un missile russo.
Oltre ai vincitori della Premio giornalistico, la Fondazione, come ogni anno, assegnerà il Premio Speciale, riconoscimento riservato a chi si è distinto nella valorizzazione degli ideali che ispirano i Premio. Per l’edizione 2024 il Premio verrà conferito al collettivo +972 Magazine, sito gestito congiuntamente da un gruppo di giornalisti, blogger e fotografi il cui obiettivo è quello di fornire report e analisi nuovi e originali sugli eventi in Israele e Palestina. Il collettivo, apolitico, è impegnato nella difesa dei diritti umani e della libertà di informazione, si oppone all'occupazione, non rappresenta alcuna organizzazione o programma specifico. Simbolica la scelta del nome del magazine nonprofit: +972 è il prefisso telefonico condiviso da Israele e Palestina.
Si veda il dettaglio del programma delle giornate del Premio Luchetta che si terranno a Trieste dal 15 al 17 novembre, sulla pagina dedicata .