Redazione 4 marzo 2020
Giornalisti a rischio, foto Don Pablo - Shutterstock .jpg

OBC Transeuropa, insieme al Centro Europeo per la Libertà di Stampa e dei Media ECPMF e ad altri partner europei, lancia il Rapid Response Mechanism (Meccanismo di Risposta Rapida) a sostegno del giornalismo indipendente, con il co-finanziamento della Commissione europea

Il primo marzo si apre un nuovo capitolo del sostegno ai giornalisti minacciati: si inaugura infatti il "Meccanismo Europeo di Risposta Rapida" (Rapid Response Mechanism, RRM) alle violazioni della libertà di stampa e dei media. Il progetto è portato avanti da un consorzio guidato dal Centro Europeo per la Libertà di Stampa e dei Media (ECPMF ) di Lipsia. Il Meccanismo è pensato per contrastare le conseguenze del recente deterioramento della libertà di stampa e dei media in alcuni stati membri e nei paesi candidati all'allargamento.

Il consorzio è formato da ECPMF, ARTICLE 19 Europe , European Federation of Journalists (EFJ), Free Press Unlimited (FPU), Institute for Applied Informatics at the University of Leipzig (InfAI), International Press Institute (IPI) e CCI/Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (OBCT).

Il programma di lavoro del consorzio prevede lo sviluppo di un sistema rapido e coordinato di risposta alle violazioni alla libertà di stampa e dei media. I temi al centro dell’attenzione saranno le molestie online (specialmente contro le giornaliste), le minacce legali come le SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation o querele temerarie), la lotta contro l’impunità dei crimini commessi a danni di giornalisti e la libertà dei media in specifici stati.

Per rispondere alle violazioni della libertà dei media, i partner svilupperanno un’ampia serie di strumenti, tra cui advocacy, campagne di sensibilizzazione, assistenza legale, residenze protette, formazione e consulenze. Il monitoraggio delle violazioni della libertà dei media sarà effettuato da IPI e EFJ. Entrambe le organizzazioni dispongono di un’ampia rete di soci e contatti in ogni parte d’Europa, essenziali per le attività di questo tipo. La piattaforma comune per inviare segnalazioni è mappingmediafreedom.org ; casi selezionati verranno inclusi anche sulla Piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti . Nel corso del progetto, l’Università di Lipsia svilupperà una nuova metodologia per mappingmediafreedom.org basata su intelligenza artificiale e riconoscimento del testo. Tutte le attività saranno focalizzate su stati membri dell’Unione europea e paesi candidati.

“L'aspetto cruciale del Rapid response mechanism è che ci consentirà non solo di continuare l'opera di sensibilizzazione, impegno che rimane assolutamente necessario, ma anche sviluppare meccanismi efficaci per contrastare e possibilmente prevenire violazioni e abusi che ostacolano il giornalismo di qualità e di interesse pubblico”, ha dichiarato Chiara Sighele, project manager di CCI/OBCT. “Per rafforzare l’impatto di questo sforzo collettivo, CCI/OBCT continuerà a sviluppare il Resource Centre sulla Libertà dei Media come strumento a sostegno di attività di advocacy e di elaborazione di politiche basate sull'analisi concreta della realtà".

“ARTICLE 19 accoglie con piacere il supporto della Commissione Europea verso il Rapid Response Mechanism, una importantissima iniziativa creata per monitorare e rispondere in modo efficace alle numerose minacce fisiche e legali che affrontano i giornalisti in Europa" afferma Sarah Clarke, Head of Europe and Central Asia.

Ricardo Gutiérrez, Segretario Generale di EFJ: "Negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo peggioramento negli attacchi nei confronti dei media in Europa. Siamo felici che la Commissione abbia deciso di supportare il nostro progetto che mira a promuovere la libertà dei media e a limitare gli attacchi contro i giornalisti. EFJ, assieme ai partner del consorzio, è determinato a creare un Rapid Response Mechanism che fornirà supporto pratico ai giornalisti, così come misure preventive per limitare tali attacchi".

Il progetto è cofinanziato dalla Commissione europea (1.4 milioni di euro), a seguito della volontà del Parlamento europeo di fornire maggiore supporto alla difesa della libertà di stampa e dei media nell’Unione europea.