La Fondazione Slavko Ćuruvija ha pubblicato il suo terzo rapporto sullo stato della libertà di stampa in Serbia, analizzando il periodo tra gennaio 2021 e giugno 2023
Fonte: Slavko Ćuruvija Fondacija
L’analisi mostra un aumento del numero di casi di attacchi contro i giornalisti risolti con condanne giudiziarie. Dei 97 casi risolti durante questo periodo, in 22 casi è stato emesso un verdetto di colpevolezza, mentre in quattro casi l'accusato è stato dichiarato innocente. Ciononostante, la maggior parte dei casi si conclude con la decisione del pubblico ministero di respingere la denuncia penale: è accaduto in 70 casi.
Dall'analisi è emerso che le minacce contro gli operatori dei media effettuate via internet continuano ad essere la principale forma di attacco contro i giornalisti. Viene osservata una tendenza preoccupante, e cioè un calo dell’8% nel numero di casi portati davanti alla Procura speciale per la criminalità ad alta tecnologia e un aumento del numero di casi in carico alla giurisdizione di altre procure.
Mentre nel periodo precedente il 16,2% circa dei casi registrati rientravano nella giurisdizione delle tre procure principali di Belgrado, oggi tale cifra si attesta attorno al 28,8%. Ciò porta alla conclusione che le minacce contro giornalisti e altri operatori dei media si stanno gradualmente estendendo dal web alla vita reale.
L'analisi comprende anche i procedimenti giudiziari relativi ad eventi di anni precedenti, che hanno raggiunto il loro culmine legale durante il periodo di monitoraggio. Su un totale di 34 casi giudiziari identificati con sentenze giuridicamente vincolanti, 26 si sono conclusi con condanne, sei con l’assoluzione e due hanno portato all’imposizione di un trattamento psichiatrico come misura di sicurezza. Ben cinque delle sei assoluzioni riguardano minacce verbali ricevute di persona dal giornalista.