Badri Patarkatsishvili è uno degli uomini più ricchi della Georgia, tra i finanziatori dell'opposizione nella campagna per le prossime elezioni presidenziali
Di Salome Asatiani, Radio Free Europe, 12 ottobre 2007
(Titolo originale: Georgia: Tycoon With Murky Past At Center Of Political Drama)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Nicola Filizola
Gli sviluppi dello scandalo cominciato con l'ex ministro della Difesa georgiano Irakli Okruashvili si sono indirizzati ora su una nuova figura chiave. Badri Patarkatsishvili, uno degli uomini più ricchi del Paese una volta associato al magnate Boris Berezovsky, è passato dall'essere una possibile vittima di assassinio a potenziale candidato dell'opposizione nello spazio di solamente tre settimane.
Dagli atteggiamenti coloriti e diretti, Patarkatsishvili è una presenza dominante tra le influenti personalità georgiane. Ma negli ultimi giorni di settembre ha reso pubblica la notizia che uomini del presidente Mikhail Saakashvili avrebbero cercato di "liquidarlo".
Questa dichiarazione pronunciata dall'ex alleato di Saakashvili, Okruashvili, dagli schermi delle reti televisive di Patarkatsishvili, Imedi TV, è stata oggetto del sensazionale arresto seguito al passaggio di Okruashvili allo schieramento dell'opposizione.
All'opposizione, oppure no?
Prima di ottobre, il nome di Patarkatsishvili era stato citato in un contesto leggermente diverso. "La dichiarazione circa il complotto per ucciderlo, aveva l'intenzione di aiutarlo ad ottenere un profitto politico," ha dichiarato Okruashvili, abbattuto e scosso in una ritrattazione video registrata dopo la sua precedente denuncia.
Con il suo dietrofront - e 6 milioni di dollari di cauzione- Okruashvli è stato rilasciato dopo un periodo di custodia, ma il volta faccia ha prodotto numerose supposizioni circa le intenzioni di Patarkatsishvili. Basta ai giochi politici nel retroscena, dichiarano fonti ufficiali governative. Che renda chiare le sue intenzioni ed esca dall'ombra.
Per enfatizzare la questione, i media di orientamento governativo hanno iniziato una campagna di informazione sul torbido passato del businessman, evidenziando le dubbie connessioni con alcune figure dell'opposizione. E' stato sospeso dalla direzione del comitato nazionale olimpico georgiano e gli alleati di Saakashvili hanno denunciato il suo tentativo di manipolare il clima politico.
Il 10 Ottobre, Patarkatsishvili si è rivolto ai suoi critici. Presentandosi come ospite in un programma pomeridiano della sua rete televisiva Imedi TV, ha dichiarato che le circostanze politiche potrebbero lasciargli poche alternative allo scendere in campo tra le fila dell'opposizione.
"Sfortunatamente, vedo le condizioni affinché questo accada. Continuo a sentirmi chiamato in causa da diverse e svariate fazioni, che mi inducono ad emergere apertamente in politica," ha dichiarato Patarkatsishvili. "Va detto, che queste persone hanno una visione esagerata su quello che sto facendo, e sono convinti che io sia già indirettamente coinvolto in politica. E' una cosa infondata, ma alla fine molto probabilmente sarà ciò che accadrà.
Si è fatto un nome, ed ha accumulato fortuna in Russia
Patarkatsishvili, da poco cinquantenne, è una figura relativamente nuova della ribalta georgiana. Malgrado sia nato e cresciuto nella capitale Tbilisi, è stato sconosciuto al pubblico georgiano fino al 2000, anno in cui fece ritorno in patria dopo essersi arricchito in Russia per un decennio.
Patarkatsishvili negli anni Novanta ha ammassato una fortuna di dubbia origine agendo spesso come braccio destro del suo allora socio, Boris Berezovsky. Sempre Patarkatsishvili, ha gestito gli affari finanziari di diverse imprese di spicco appartenenti a Berezovsky, incluse la casa costruttrice di automobili LogoVAZ, i network televisivi ORT e TV6, il gigante del petrolio Sibneft, e la Aeroflot. La sua ricchezza personale è oggetto di svariate congetture: tuttavia, stime del 2000, la danno tra i 400 milioni e i 9 miliardi di dollari.
L'osservatore politico russo Mark Urnov racconta come Patarkatsishvili - malgrado la sua importante vita pubblica - abbia preferito mantenere un basso profilo durante i suoi anni in Russia.
"E' sempre stata in qualche modo una figura di secondo piano, e non è mai stato noto al grande pubblico Russo. Gli uomini di affari lo conoscono, il governo naturalmente lo conosce, ma per i mezzi di informazione ha rappresentato una persona defilata,"- dichiara Urnov - "e io credo sia proprio questo il punto - se si esce per strada e si chiede a qualcuno chi è Berezovsky, ognuno è in grado di rispondere. Ma dubito che tutti sappiano dire chi è Patarkatsishvili."
Un armadio pieno di scheletri
Il suo basso profilo, non ha tuttavia tolto Patarkatsishvili dall'essere associato con un certo numero di scandali e crimini lasciati irrisolti durante tutti gli anni Novanta. La Russia ha emesso numerosi mandati di cattura nei suoi confronti, ed è stato accusato di aver organizzato la fuga dalla Polizia dell'allora direttore generale della Aeroflot. Assieme a Berezovinsky, è stato anche associato dai media Russi all'omicidio del 1995 del direttore della ORT, Vladislav Listyel e ad alcuni sporchi traffici in Cecenia.
Patarkatsishvili ha inoltre destato l'attenzione generale, negli ultimi mesi, per il suo stretto legame con Andrei Lugovoi, l'ex agente del KGB indicato dai britannici come sospettato principale dell'omicidio dell'ex ufficiale di sicurezza interna Aleksander Litvinienko, nel novembre del 2006.
Lugovoi e Patarkatsishvili, infatti, sono stati visti insieme a Tbilisi soltanto alcune settimane prime dell'avvelenamento di Litvinienko a Londra; i due uomini si descrivono a vicenda come "amici" e " vecchi soci di affari".
Al suo ritorno in Georgia, Patarkatsishvili, trovò una protezione personale nell'allora Presidente Eduard Shevernadze, che più volte rigettò le richieste russe di una sua estradizione.
Patarkatsishvili, individuò dunque immediatamente un forte punto di appoggio in patria e fondò la Imedi media holding (che collaborava con il servizio georgiano di RFE/RL), acquistò parte della costa del mar Nero, e privatizzò tutto, dai circhi alle funicolari fino a un gigantesco palazzo per matrimoni a Tbilisi.
Il magnate georgiano ha inoltre rafforzato la sua popolarità con una attività di filantropia su vasta scala e un aiuto, fortemente pubblicizzato, al mondo dello sport e della cultura del suo Paese. Ha goduto di un grande supporto all'estero dopo aver incluso una società di informazione di proprietà di Rupert Murdoch in partnership con la Imedi. Altro credito gli è infine derivato dall'aver ripetutamente cercato di presentarsi come strettamente legato al governo israeliano e alla lobby ebraica in generale.
Contrasti con il nuovo Governo
Patarkatsishvili è rimasto perlopiù fedele al regime di Shevernadze fino all'inizio della Rivoluzione delle Rose, malgrado occasionali ritorni ai partiti di opposizione. Dopo il 2003, Patarkatsishvili, non ha comunque dovuto superare alcun ostacolo evidente. Il suo rapporto con l'Amministrazione Saakashvili non è sempre stato buono, ma i suoi investimenti e le attività nei media sono continuate regolarmente, spesso con l'approvazione del Governo. L'amministrazione di Saakashvili ha preso delle misure restrittive per combattere la corruzione, ma le attività Patarkatsishvili hanno evitato fino ad ora sospetti e indagini.
Tutto questo è cambiato nel marzo del 2006, allorquando Patarkatsishvili salì alla presidenza della Federazione Georgiana dei Businessman - l'equivalente della Confindustria italiana, ndt - (una posizione da cui rassegnò le dimissioni l'11 Ottobre dello stesso anno), e gettò a terra il guanto di sfida, accusando i funzionari georgiani di autoritarismo e di interferire con il clima degli affari nel Paese. Il Governo gridò immediatamente al gioco sporco. Giga Bokeria, un influente giurista del Movimento Nazionale di Saakashvili, disse allora che le accuse di Patarkatsishvili non erano altro che un tentativo degli "oligarchi, i boss criminali, e Mosca" di ricattare il Governo georgiano reo, secondo loro, di fallire nella protezione degli interessi affaristici di un selezionato e disgustoso gruppo.
Entro un anno a partire da ora, i georgiani andranno alle urne per delle elezioni politiche, ndt che saranno viste principalmente come una conferma o il rifiuto di Saakashvili e il suo Movimento Nazionale.
C'è chi - come il commentatore georgiano Ghia Nodia - pensa che il Governo potrebbe usare il burrascoso passato del magnate per affievolirne il fascino, vedendo nel massiccio potere del suo canale televisivo Imedi, spietatamente antigovernativo, il segnale di ripresa di un ampio spettro di gruppi di opposizione.
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