Balkan Investigative Reporting Network ha fatto sapere che non si piegherà alle pressioni dell’uomo d’affari turco Yasam Ayavefe, condannato per frode, definendo l’ordinanza di un tribunale turco di rimuovere alcuni articoli su Ayavefe come un attacco alla libertà dei media
(Originariamente pubblicato da Balkan Insight , l’8 agosto 2024)
Lo scorso 8 agosto Balkan Investigative Reporting Network (BIRN) ha ribadito che gli articoli su Yasam Ayavefe, pubblicati sul portale Balkan Insight, rimarranno online. BIRN ha definito gli sforzi di Ayavefe per far rimuovere gli articoli in questione ricorrendo ai tribunali turchi come un tentativo di soffocare la verità.
Il giorno precedente BIRN ha ricevuto una richiesta ufficiale dell’Access Providers Association, un ente privato incaricato di attuare, in Turchia, le decisioni dei tribunali di bloccare l’accesso a determinati siti web. L’ente ha chiesto la rimozione di sei articoli su Yasam Ayavefe, pubblicati da Balkan Insight nel 2022-2023.
L’organizzazione turca ha citato le sentenze di un tribunale di Nizip, nella provincia di Gaziantep, emesse a seguito della denuncia presentata dagli avvocati di Ayavefe, secondo cui gli articoli in questione non sarebbero di interesse pubblico.
Il 7 agosto, ordinando la cancellazione degli articoli entro quattro ore, il tribunale ha affermato che i contenuti denunciati dagli avvocati di Ayavefe “non contribuiscono alla realizzazione dell’interesse pubblico, non meritano di essere pubblicati e dovrebbero essere valutati tenendo conto del diritto all’oblio”.
Confermando che gli articoli non verranno rimossi, Milka Domanović, direttrice regionale di BIRN, ha definito il tentativo degli avvocati di Ayavefe di far rimuovere i contenuti sgraditi ricorrendo ai tribunali come una pressione inaccettabile sui media indipendenti.
“BIRN non rinnega i suoi precedenti articoli su Yasam Ayavefe e rifiuta di cancellarli – ha affermato Domanović - questi articoli si basano sui fatti. Cercare in vari modi di far rimuovere i nostri articoli è un attacco alla libertà di stampa e un tentativo di censura online”.
“Sin dalla pubblicazione nel 2022 di un’inchiesta condotta da Balkan Insight – il principale portale di BIRN – siamo stati bersaglio di attacchi informatici, false rivendicazioni di copyright e richieste di Ayavefe di cancellare quegli articoli. Infine, abbiamo ricevuto un’ordinanza di rimozione emessa da un tribunale turco”, ha spiegato Domanović, precisando che BIRN non rientra nella giurisdizione dei tribunali turchi trattandosi di una testata con sede al di fuori della Turchia.
“Non cancelleremo gli articoli – ha ribadito la direttrice di BIRN – per difendere la libertà di stampa e per esprimere solidarietà ai nostri colleghi in Turchia che quotidianamente subiscono la censura online”.
Il tribunale ha ordinato anche la rimozione di un articolo pubblicato da Free Web Turkey, una piattaforma lanciata dalla Media and Law Studies Association (MLSA) per monitorare la censura su Internet.
L’articolo spiega come Ayavefe abbia fatto ricorso ai tribunali per bloccare diversi contenuti online, comprese alcune informazioni ufficiali su di lui pubblicate dalla polizia turca. Nell’articolo viene citato anche il caso di BIRN.
Per Ali Safa Korkut dell’associazione MLSA, l’ordinanza di rimozione dell’articolo è un chiaro esempio di come i tribunali vengano utilizzati per imporre la censura.
“Assistiamo ad una tragicommedia – ha affermato Korkut a BIRN – in Turchia, una persona contro cui è stato emesso un mandato di cattura internazionale [Interpol], richiesto dalle autorità turche, ha contattato quelle stesse autorità per bloccare l’accesso ai post pubblicati sui siti web ufficiali e sui social”.
Ripetuti attacchi informatici contro BIRN
Nel settembre 2022 il sito web di Balkan Insight e quello del suo partner greco Solomon sono stati colpiti da un attacco DDoS dopo aver pubblicato un'inchiesta su Ayavefe.
L’inchiesta ha rivelato che – pur essendo stato condannato nel 2017 da un tribunale turco per truffa ai danni di giocatori d’azzardo online, e poi arrestato in Grecia nel 2019 mentre tentava di attraversare il confine con la Bulgaria con un passaporto falso – Ayavefe ha ottenuto la cittadinanza greca onoraria.
Negli ultimi anni, in Turchia Ayavefe è riuscito a far rimuovere centinaia di contenuti online sulla base di tre ordinanze giudiziarie. Tra i contenuti rimossi ci sono articoli di giornale, post sui social e persino alcuni documenti ufficiali pubblicati sul sito della polizia turca.
Nel luglio 2023 un rappresentante di Ayavefe ha chiesto la rimozione di alcuni articoli pubblicati da BIRN, offrendo in cambio incentivi finanziari.
“Il mio cliente dottor Yasam Ayavefe ha un’azienda pubblicitaria. Se ci aiuterete con questa vicenda, forniremo servizi pubblicitari alla vostra organizzazione, così potrete crescere e diventare una realtà più grande. Ci piacerebbe collaborare con voi”, ha scritto il rappresentante di Ayavefe.
BIRN ha declinato l’offerta, rifiutando di cedere alle ripetute richieste di rimuovere gli articoli su Ayavefe.
In seguito, BIRN ha ricevuto – tramite un’azienda di web hosting – decine di denunce di violazione del copyright avanzate da diverse persone e siti web che sostenevano di aver originariamente pubblicato gli articoli di BIRN. In realtà, i presunti autori non hanno fatto che ripubblicare gli articoli di BIRN retrodatandoli.
BIRN ha denunciato queste false rivendicazioni di copyright e l’azienda di web hosting non ha rimosso nessuno degli articoli di BIRN su Ayavefe.
Nel dicembre 2023 il sito di BIRN è stato nuovamente colpito da un attacco DDoS dopo aver pubblicato la notizia sulle false denunce di violazione del copyright su due dei suoi articoli riguardanti Ayavefe. Lo scopo degli attacchi DDoS è quello di compromettere il normale funzionamento di reti, server o servizi presi di mira.
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