Grozny: la città (in)sicura
3 marzo 2020
Cinque giovani ceceni spiegano come sia complicato vivere a Grozny per chi adotta stili di vita alternativi, o esprime in pubblico idee politiche o religiose non allineate col potere
In Cecenia vestirsi in modo anticonformista, rappare, dichiarasi atei o omosessuali, può essere motivo di fermo da parte delle forze di sicurezza, può portare alla perdita del lavoro o a essere stigmatizzato come una vergogna della nazione.
Il progetto “(Не)безопасный город ” (Città (in) sicura) curato dalla giornalista Ekaterina Neroznikova, racconta le storie di questi ragazzi che cercano di vivere la loro singolarità nonostante i gravi rischi cui vanno incontro. Per questo sono definiti “eroi” dagli autori del progetto, che ne tutelano l’anonimato, ma contemporaneamente vogliono attirare l'attenzione sulle loro storie che sono sempre più comuni a molti ragazzi in Cecenia.
Prima storia: Una pessima musica
“Cantare il rap è una sfida, indossare una bandana è pericoloso, dubitare dell’esistenza di Dio è un crimine. Il nostro eroe è stato picchiato per questo, licenziato dal lavoro e più volte portato al dipartimento di polizia.”
Seconda storia: Proteste, Jinn e Corano
“Se sei leggermente diverso, allora la prima ipotesi è che non sei un ceceno. La seconda – che non hai vissuto qui. Se sei un ceceno e vivi qui, allora avrai la peggio”.
Terza storia: non ti sposerai
“Un ragazzo mi ha detto che sono il tipo di ragazza che non si sposerà mai - sono troppo autosufficiente e cerco l'indipendenza. È stato molto doloroso sentire queste parole.”
Quarta storia: Geyropa e i capelli blu
"Adoro gli abiti gotici, neri, e i gioielli in metallo. A causa del mio aspetto, si sono rifiutati di assumermi più volte.
Ho smesso di recente di vestirmi come mi piace. Andavo in giro in jeans, ora indosso principalmente una gonna. Non ho voglia di perdere tempo a discutere, a sistemare qualsiasi cosa."
Quinta storia: testa rasata
"Un ceceno deve indossare un semplice taglio di capelli, corto, non deve distinguersi. Mi hanno fermato per un controllo, un poliziotto mi ha guardato e mi ha detto: da dove vieni, sei un ceceno? Non gli piaceva la mia pettinatura e voleva assicurarsi che fossi un ceceno. Se una persona ha la sua opinione e visione della vita, viene associato all'Europa, e lì secondo loro le persone sono troppo libere. Nella nostra repubblica c'è una grande paura del pensiero libero".
Guarda l'intero progetto: https://unsafegrozny.me/