Georgia, continuano le proteste

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Proseguono senza sosta le proteste antigovernative nella capitale georgiana. A scatenarle, dopo le controverse elezioni di ottobre, le dichiarazioni del primo ministro georgiano, Irakli Kobakhidze, secondo cui il governo intendeva sospendere i negoziati di adesione all'UE. Sebbene i numeri delle manifestazioni siano controversi, la partecipazione è trasversale: dalla sinistra alla destra, dagli intellettuali agli operai. Foto e testi di Onnik James krikorian

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Lo scorso fine settimana, i dipendenti comunali hanno iniziato a installare l'albero di Capodanno o di Natale di Tbilisi fuori dall'edificio del parlamento. Sebbene i georgiani celebrino il Natale il 7 gennaio, l'albero serve anche per festeggiare il Capodanno. L'opposizione ha criticato la mossa, poiché le proteste antigovernative di fronte all'edificio non accennano a placarsi.
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Le proteste sono iniziate alla fine di novembre in seguito alle dichiarazioni del primo ministro georgiano, Irakli Kobakhidze, secondo cui il governo intendeva sospendere i negoziati di adesione all'UE. L'opposizione aveva già denunciato una presunta frode elettorale nelle elezioni parlamentari del 26 ottobre.
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Più tardi quella sera, dopo l'installazione dell'albero, i manifestanti hanno affisso fotografie di persone ferite o arrestate durante le proteste, ormai vicine alla seconda settimana.
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La principale lamentela dei manifestanti è lo strapotere di un solo uomo: il miliardario georgiano Bidzina Ivanishvili. Un tempo alleato dell'ex presidente Mikheil Saakashvili, il Sogno georgiano di Ivanishvili è salito al potere nelle elezioni parlamentari del 2012. L'opposizione lo accusa di essere filo-russo in un paese con aspirazioni europeiste. Altri, tuttavia, sostengono che il Sogno georgiano sia più cauto dopo l'invasione russa dell'Ucraina.
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Sebbene l'UE abbia espresso disappunto nei confronti del Sogno georgiano per le elezioni di ottobre e per la recente dichiarazione di Kobakhidze, alcuni manifestanti ritengono che dovrebbe e potrebbe fare di più, in particolare emettere sanzioni. Il Parlamento europeo ha già rifiutato di riconoscere l'esito delle recenti elezioni.
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Sebbene i numeri delle manifestazioni siano controversi, la partecipazione è trasversale: dalla sinistra alla destra, dagli intellettuali agli operai. Qui due giovani punk georgiani tengono in alto la bandiera della prima repubblica georgiana del 1918. Secondo loro, rappresenta una storia oscura sotto il dominio sovietico e un futuro luminoso con l'UE.
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Ulteriori lamentele riguardano il ruolo in gran parte cerimoniale della presidenza. Il 14 dicembre, il presidente sarà scelto dal parlamento dominato dal Sogno georgiano, non più dal voto popolare. L'attuale presidente Salome Zourabichvili, un'esperta diplomatica di origine francese, dovrebbe essere sostituita da Mikheil Kavelashvili, un parlamentare del partito al governo con un passato da calciatore professionista. Qui gli studenti prendono in giro Kavelashvili organizzando una raccolta fondi in modo che possa finalmente prendere un diploma.
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I manifestanti proiettano messaggi luminosi sul parlamento: aggiornamenti, istruzioni o semplicemente per farsi vedere.
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I messaggi vengono lanciati da una postazione di fronte al parlamento tramite un semplice proiettore, collegato ad un telefono cellulare.
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Una donna accende delle candele per la madre di un manifestante, che ha avuto un incidente mentre si recava alla protesta. La madre ha perso il controllo dell'auto quando, si dice, ha visto la polizia tentare di arrestare il figlio.
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Un emigrato georgiano, nato nel paese e poi tornato, fa il segno della vittoria davanti ad una fila di poliziotti. I manifestanti credono che le loro proteste avranno successo e che il governo sarà costretto dalla comunità internazionale a indire nuove elezioni con supervisione internazionale.
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Una studentessa alle manifestazioni. Per motivi di sicurezza, sua madre le aveva proibito di partecipare, ma lei è uscita di nascosto. Come altri, crede che il governo del Sogno georgiano le stia togliendo il suo "futuro europeo".
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Un'altra studentessa, accompagnata dalla madre, punta un laser nel cielo notturno. L'uso di puntatori laser alle manifestazioni potrebbe presto essere illegale. Alcuni manifestanti li puntano direttamente negli occhi della polizia. Anche i fuochi d'artificio potrebbero presto essere vietati, in quanto vengono sparati anche contro i poliziotti.
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Anche le maschere alle manifestazioni saranno messe fuorilegge. Da quando sono iniziate le proteste, si sospetta che teppisti di destra si siano infiltrati fra i manifestanti per ingaggiare scontri con la polizia. Si ritiene inoltre che il governo utilizzi gruppi di uomini mascherati per arrestare e talvolta picchiare manifestanti e media per le strade a tarda notte.
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Per i manifestanti, tuttavia, le maschere sono ritenute essenziali per ridurre l'effetto dei gas lacrimogeni, regolarmente utilizzati dalla polizia antisommossa nelle dispersioni, e anche per nascondere la loro identità. Infatti, dicono che alcuni sono stati arrestati dopo essere stati identificati in fotografie e filmati girati dai media.