La guerra in Ucraina sta mettendo a dura prova la Georgia. La presidente della Repubblica Salomè Zourabishvili critica maggioranza e opposizione invitandole ad agire unite in vista degli interessi nazionali, in primis il percorso verso l'Ue. Il partito al governo, Sogno Georgiano, le risponde cercando di portarla davanti alla Corte costituzionale
L’onda lunga dell’aggressione all’Ucraina continua a sommergere l’est Europa prima di qualsiasi altra area. L’impatto della guerra si avverte nei flussi di profughi e migranti, ucraini i primi, russi i secondi, entrambi in fuga dalle azioni di Mosca. Oltre ad essere un'onda umana, è anche un’onda economica quella innescata dalla guerra che ha travolto completamente l’economia e le capacità produttive dell’Ucraina, mentre in Russia - che non è interessata da azioni militari sul proprio territorio - sono le sanzioni e l’esodo dei privati ad aver ridisegnato completamente il quadro economico.
Poi c’e’ l’impatto politico, con la sicurezza nazionale che torna al centro dell’attenzione degli esecutivi, dei parlamenti, degli organi giudiziari. Una dura battuta d’arresto rispetto ai prospetti di ripresa e sviluppo che si riproponevano come centro dell’azione dei governi all’indomani della lunga fase pandemica.
La Georgia è una delle sponde contro cui questa onda si sta abbattendo con maggiore durezza, mettendo a dura prova il paese e le sue capacità di risposta. Tbilisi è esposta ai flussi migratori russi e al disperato esodo degli ucraini. A questo proposito il governo ha deciso di rendere più semplice per chi scappa dall’Ucraina iscriversi alle scuole georgiane, istituendo un percorso semplificato per gli studenti sfollati.
Come paese post-sovietico - e occupato per il 20% dalla Russia - la Georgia è estremamente sensibile alla crisi di sicurezza regionale. Geograficamente si affaccia su quel Mar Nero ora – letteralmente – minato, da cui tanti dei suoi traffici dipendono. Inoltre, economicamente risentirebbe in profondità di una flessione importante dell’economia russa, di cui è partner commerciale.
Ma è anche il contraccolpo politico e geopolitico che il paese sta pesantemente accusando.
La tensione
Il 14 marzo la Presidente della Repubblica Salomè Zourabishvili ha tenuto un articolato e duro discorso al Parlamento . Ha accusato sia la maggioranza che l’opposizione di irresponsabilità, incentrando le proprie argomentazioni sui “peccati” che le forze politiche del paese stanno compiendo. Al Sogno Georgiano, partito di maggioranza fondato da Bidzina Ivanishvili – oligarca con forti legami con la Russia -, la Presidente rinfaccia un atteggiamento sottomesso rispetto alla Russia, non coerente con il passato e la dignità nazionali. La Georgia non ha chiuso lo spazio aereo alla Russia, non partecipa alle sanzioni internazionali, continua a intrattenere rapporti economici con Mosca. Queste scelte hanno generato tensioni con l’elettorato che invece identifica la battaglia per l’indipendenza e la sovranità ucraina con quella georgiana.
All’opposizione la presidente rimprovera di presentare la Georgia governata da Sogno Georgiano come un paese che sta anteponendo la paura alla dignità, e di stare approfittando della situazione per portare avanti i propri obiettivi politici. Secondo la Presidente dovrebbe essere il momento dell’unità nazionale, della massima collaborazione per perseguire gi scopi strategici del paese: l’integrazione europea prima di tutto, ora che l’Unione Europea sembra aver superato alcune reticenze verso l’allargamento. Per questo la Presidente propone di creare un ministero dedicato all’integrazione e – come atto di unità nazionale – di farlo presiedere da un membro dell’opposizione.
La presidente ricorda di essersi molto spesa, recandosi in prima persona a Parigi e a Bruxelles a perorare la causa georgiana, nonostante la sua iniziativa sia stata ostacolata dal governo del Sogno.
La reazione della maggioranza di governo
E proprio sul viaggio a Parigi e Bruxelles Sogno Georgiano intende procedere legalmente contro la Presidente, asserendo che le sue attività la pongono al di fuori del quadro costituzionale, poiché l’iniziativa in politica estera è competenza del governo e non della Presidenza.
Sogno Georgiano intende ricorrere contro la Presidente presso la Corte Costituzionale, ma per farlo sta emendando la legge che prevede in quali casi la Corte possa decidere su dispute di competenze fra gli organi dello stato. Come hanno sottolineato diverse ong, attualmente non vi sarebbero i requisiti per una sentenza della Corte. poiché con la legge attuale può entrare nel merito delle competenze solo di atti normativi adottati, e il viaggio della Zourabishvili non ha generato alcun atto normativo. Ora Sogno Georgiano vuole includere nella legge la possibilità di giudizio in merito ad “azioni o inazioni”, una fattispecie che appare giuridicamente estremamente vaga e che sa molto di misura ad personam per questo caso specifico.
I georgiani in guerra
Sempre più profonda quindi la spaccatura fra il governo e vari settori dello stato georgiano, non più solo la piazza. Un altro motivo di tensione fra Sogno Georgiano e la Presidente è che quest’ultima si è presentata all’emiciclo con l’incaricato d’affari dell’ambasciata ucraina a Tiblisi e, secondo il governo, non poteva. La Zouraishvili ha anche sollecitato il ritorno dell’ambasciatore ucraino, richiamato da Kiev a seguito della posizione del governo georgiano sulle sanzioni e per non aver autorizzato la partenza verso l’Ucraina di volontari georgiani pronti a combattere.
Nonostante la posizione del governo, un numero imprecisato di georgiani si sono comunque uniti alla legione georgiana presente nel teatro ucraino dal 2014 e alle forze combattenti di Kiev. Ha reso noto di essere andato a combattere in Ucraina anche l’ex ministro della Difesa Irakli Okruashvili.
Ci sono georgiani anche fra i caduti in guerra. Nella battaglia di Mariupol è morto Bakhva Chikobava, ex dipendente del ministero degli Interni. Sul fronte di difesa occidentale di Kiev, nella battaglia di Irpin, sono morti due cittadini georgiani, Gia Beriashvili e Davit Ratiani, e il partito di opposizione Droa ha organizzato una veglia in loro onore .
Ma c’è anche chi combatte sull’altro fronte: è ufficiale lo schieramento da parte della Russia di miliziani sud-ossetini. Si rincorrono inoltre voci nel Caucaso degli spostamenti di truppe russe dalla regione all’Ucraina per sopperire alle carenze militari russe. Si è vista anche una colonna muoversi dal Karabakh, ma non è confermato il distaccamento in Ucraina di questi peacekeeper russi, molti dei quali ruotano già con la Siria come area di dispiegamento. Kiev sostiene che truppe provenienti dalla base di Gyumri in Armenia siano state spostate sul proprio territorio. E il de facto presidente sud-ossetino Anatoly Bibilov ha confermato la riassegnazione dei militari russi e sud-ossetini delle basi militari 4° e 58° nel teatro ucraino .
Nel frattempo la Federazione Russa si è attivata per il riconoscimento semplificato della doppia cittadinanza per abkhazi e sud-ossetini , con implicazioni anche per quanto riguarda lo svolgimento del servizio militare. La misura permetterà di includere i cittadini dei secessionisti negli organici dell’esercito russo, ed è per Tbilisi un ulteriore passo della progressiva annessione alla Russia delle due regioni.
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