L'uso di molestie legali da parte dei potenti di turno continua ad mettere a rischio la libertà dei media e la libertà di espressione in Italia. Il nodo italiano di CASE offre un'importante occasione di confronto e presenta nuovi strumenti per contrastarle
Aumenta il numero degli studi che indicano l’Italia come uno dei paesi UE in cui il fenomeno delle SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation), alias azioni temerarie, costituisce una grave minaccia alla libertà dei media e di espressione.
Dopo lo studio del Parlamento europeo del 2023 , i report pubblicati la scorsa estate dal Media Freedom Rapid Response , Media Pluralism Monitor , e dal rapporto UE sullo stato di diritto , questa volta è la Coalition Against SLAPPs in Europe – CASE - a sancire il primato italiano. Nel report annuale pubblicato oggi da CASE – SLAPPs in Europe: Mapping Trends and Cases – l’Italia emerge come il paese in cui si è registrato il maggior numero di azioni temerarie, 26. A seguire la Romania, con 15 casi, la Serbia e la Turchia, ognuna con 10 casi. Un trend, quello italiano, definito “preoccupante” dagli autori del report.
I dati si riferiscono al 2023, e sono il risultato di un monitoraggio che ha incluso 41 tra stati membri UE e paesi candidati, per un totale di 166 casi di SLAPP. Il database di CASE, frutto di un esercizio pluriennale che quest’anno segna la sua terza edizione, ha registrato un totale di 1049 azioni temerarie avviate tra il 2010 ed il 2023. Analizzando i dati inerenti all’arco di questi tredici anni, le evidenze che ne emergono forniscono importanti indicazioni per i legislatori dei paesi membri UE, alle prese con la trasposizione della Direttiva anti-SLAPP adottata dal Parlamento europeo lo scorso febbraio.
Il report ci conferma che i bersagli di SLAPP sono soprattutto giornaliste e giornalisti, prese di mira dalle azioni temerarie individualmente. A seguire testate media, chi dirige le testate, attiviste e attivisti, ONG. Come da manuale, i querelanti e ricorrenti sono coloro i quali si trovano a ricoprire posizioni di potere, nel mondo degli affari come nella politica.
Significativo il dato sull’oggetto dei contenziosi del 2023. Dalla salute agli abusi sessuali. Un dato allarmante rivela che nel 36,1% delle SLAPP esaminate l'azione è stata avviata in seguito ad un tentativo di rendere pubblici fatti di corruzione, mentre nel 16,1% dei casi in seguito ad una presa di posizione pubblica relativa alle questioni ambientali. Dati che confermano come le SLAPP colpiscono sempre chi cerca di stimolare il dibattito tra i cittadini su questioni di interesse pubblico, con un unico obiettivo, mettere a tacere le critiche.
Non è sempre facile, per chi si trova a fronteggiare una SLAPP, difendersi, soprattutto se ad essere colpite e colpiti sono freelance, piccole testate indipendenti e attiviste e attivisti di piccole ONG. Per questo lo scorso ottobre CASE ha pubblicato una guida pratica per fornire a tutti coloro che non hanno accesso a forme di supporto legale, le conoscenze legali essenziali che permettano di mettere in pratica misure preventive e reattive dirette a mitigare le conseguenze delle SLAPP. La guida CASE delinea strategie per ridurre il rischio di essere citati in giudizio e per rafforzare la propria strategia di difesa, concentrandosi su aree chiave, particolarmente rilevanti per il suo lettore di riferimento: diffamazione, proteste, questioni di copyright, whistleblowing, segreti commerciali e ufficiali, e diritto sulla protezione dei dati.
La guida pratica è stata tradotta in italiano e resa disponibile a tutte e tutti da CASE Italia, il nodo italiano di CASE, in occasione di Liberi di esprimersi liberi di informarsi - Testimonianze e proposte per fermare le azioni legali temerarie, evento pubblico di CASE Italia del 2024 dedicato al contrasto alle azioni temerarie.
Un'occasione importante di confronto che, attraverso l’appello pubblico “Liberi di esprimersi, liberi di informarsi ”, ci ricorda che, per garantire una reale protezione dei guardiani della democrazia, il processo di trasposizione della Direttiva UE anti-SLAPP non può limitarsi ad una semplice traduzione in italiano del testo UE. Lo evidenzia il report di CASE, secondo cui tra il 2010 e il 2023 solo il 9,4% dei casi analizzati erano transfrontalieri, la tipologia di azioni civili coperta dalla direttiva. È quindi indispensabile una trasposizione che integri le disposizioni più avanzate contenute sia nella Raccomandazione dell’UE sia in quella del Consiglio d’Europa, entrambe volte a garantire che le tutele procedurali siano applicate a tutti i casi di SLAPP.
In Italia, l’uso sistematico delle azioni temerarie e di altre forme di molestie legali dirette a mettere a tacere le voci dissenzienti che è stato registrato da diversi studi, mina la libertà di espressione generando implicazioni preoccupanti per la democrazia italiana. In quanto guardiani della democrazia, giornaliste e giornalisti e attiviste e attivisti svolgono un ruolo essenziale nel facilitare il dibattito pubblico, garantendo ai cittadini l’accesso a una pluralità di punti di vista, ed in ultima analisi mettendoli nelle condizioni di partecipare alla cosa pubblica in maniera consapevole.
Scarica il report CASE SLAPPs in Europe: Mapping Trends and Cases |
Scarica la Guida CASE Come prevenire le SLAPP o farsi aiutare quando è troppo tardi |
CASE Italia è un gruppo di lavoro informale costituitosi nel 2021, i cui lavori sono coordinati da Osservatorio dei Balcani Caucaso Transeuropa. Il gruppo di lavoro affianca la Coalition Against SLAPPs in Europe - CASE - nella lotta al contrasto delle SLAPP in Europa. A sostegno di giornalisti, attivisti, whistleblowers, difensori dei diritti e altri soggetti bersaglio di azioni temerarie, il nostro impegno è diretto a denunciare molestie e intimidazioni legali, e proteggere i diritti di coloro che si espongono su questioni di pubblico interesse. Fanno parte di CASE Italia: Amnesty International Italia, ARTICLE 19 Europe, Articolo 21, Certi Diritti, Environmental Paper Network, Greenpeace Italia, Meglio Legale, OBC Transeuropa, Rete No Bavaglio, The Good Lobby Italia, Transparency International Italia.
Questo articolo è stato prodotto nell'ambito di “MigraVoice: Migrant Voices Matter in the European Media”, progetto editoriale realizzato con il contributo dell'Unione Europea. Le posizioni contenute in questo testo sono espressione esclusivamente degli autori e non rappresentano necessariamente le posizioni dell'Unione europea
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