Romania in apprensione per la sorte dei tre giornalisti rapiti. Un video è stato trasmesso dalla TV araba Al Jazeera ma rimangono molti i lati oscuri della vicenda. Ed alcuni media rumeni collegano quanto sta avvenendo ad un controverso uomo d'affari siriano-rumeno
Ieri sera su Al Jazeera è arrivata la prima conferma che i tre giornalisti romeni spariti lunedì sera a Bagdad sono stati rapiti da un gruppo armato. Marie Jeanne Ion (32 anni), Dumitru Miscoci(30 anni) ambedue della tv privata Prima Tv , Ovidiu Ohanesian (37 anni) dal quotidiano Romania Libera e il loro il loro interprete, nonché sponsor, il cittadino iracheno-americano, Mohamed Munaf sono apparsi in un video in cui si sono presentati in lingua inglese. I giornalisti stavano su un tappeto e sul muro alle loro spalle si poteva vedere appeso un altro tappeto in colore bianco e nero. Due uomini con la testa e il viso coperti da un Keffief tenevano le armi verso i giornalisti ostaggi. La giornalista Marie Jeanne Ion, caporedattore della tv Prima Tv, nonché inviata speciale a Bagdad, aveva la testa coperta con un fazzoletto e sembrava molto sicura di se stessa, tra l'altro una caratteristica della sua personalità.
Messaggio atipico, video atipico
La giornalista Marie Jeanne Ion ha affermato in inglese di sapere dai suoi rapitori che in cambio del loro rilascio si sarebbe chiesto del denaro ma ha aggiunto che questo non è vero. E' insolito che un video sugli ostaggi presi in Iraq fosse per la prima volta diffuso direttamente dalla tv araba Al Jazeera senza essere prima presentato su internet. Ed è ancora la prima volta che i rapitori non chiedono niente di preciso. Non vogliono soldi ma non hanno fatto nemmeno altre rivendicazioni. Inoltre il video è realizzato in modo professionale, probabilmente con le stesse attrezzature dei giornalisti di Prima TV e non c'è dubbio che chi ha fatto le riprese sappia bene utilizzare la videocamera. Non un fatto abituale. Anche il montaggio indica la mano di un professionista. Tutti e tre i giornalisti presenti nel video hanno un atteggiamento assolutamente neutrale, senza sembrare delle vittime ma neanche di essere i complici di una scena teatrale. Il fatto che tutti siano senza le scarpe ha fatto ipotizzare che si trovassero in una casa privata che segue le tradizioni musulmane. Il direttore dell'Informazione dell'emittente Prima TV, Dan Dumitru, si è subito dichiarato contento di vedere che i suoi colleghi siano ancora in vita. Dumitru ha però aggiunto che "i terroristi non vogliono soldi. Vogliono qualcosa'altro, ma non soldi. Non posso trarre alcuna conclusione, ma sono preoccupato quello che potrebbe rivelarsi come oggetto della transazione con le autorità romene coinvolte nel salvataggio degli ostaggi . Questa volta non si tratta di soldi il che mi fa pensare che i rapitori non faranno marcia indietro. In cambio degli ostaggi potrebbero chiedere qualcos'altro e i negoziati potrebbero durare a lungo. Potrebbero chiedere cose politiche o militari".
Molti punti di domanda
La stampa romena ha sviluppato in questi giorni una serie di ipotesi circa il rapimento dei tre giornalisti. Le domande senza una risposta sono ancora molte. Innanzitutto la stampa romena si chiede come è stato possibile che nel momento del rapimento, la giornalista Marie Jeanne Ion abbia potuto chiamare la redazione, mandare due SMS e indicare la direzione nella quale li portavano i rapitori. La seconda riguarda una rivendicazione arrivata direttamente all'uomo d'affari siriano-romeno, Omar Hayssam. Finora le rivendicazioni arrivavano direttamente dai rapitori tramite messaggi video su internet o tv e non tramite altre persone. Hayssam, uno dei più ricchi imprenditori della Romania, membro del partito Social Democratico (PSD) in opposizione è amico e partner d'affari con Mohamen Munaf, colui il quale ha sostenuto tutte le spese dei tre giornalisti, lo stesso che ha aperto porte di alto livello in Iraq, affinché i giornalisti potessero intervistare diverse autorità. Faceva anche da interprete ed è stato pure lui rapito.
C'è chi guarda alla Romania
Nelle ultime ore, Omar Hayssam è stato indicato dalla stampa romena come la possibile chiave del rapimento, nonché il suo artefice. Il siriano è una persona molto discussa. Non solo è membro dello stesso partito (PSD) e amico del padre della giornalista rapita, il senatore Vasile Ion, ma secondo diverse fonti, avrebbe anche un interesse diretto in questa tragedia. Hayssam ha sempre fatto parte delle delegazioni di uomini d'affari che accompagnavano l'ex presidente della Romania, Ion Iliescu all'estero. Ora è sotto inchiesta penale in Romania e ha il divieto di lasciare il Paese. Lui, potrebbe quindi, non solo guadagnare da un eventuale riscatto, ma anche potrebbe porsi come mediatore ed in questo modo uscire dalla Romania, cosa non possibile ora. D'altra parte lo stesso Hayssam potrebbe essere il motivo di una ritorsione. Si dice che l'uomo d' affari esportava dalla Romania in Iraq camion e non sarebbe sempre stato molto corretto con i propri clienti, in alcune occasioni ricevendo pagamenti senza corrispondere la merce.
Si parla anche di un differente scenario che coinvolgerebbe gli stesi servizi segreti rumeni, vicini al partito social-democratico, nell'intento di screditare il nuovo Presidente della Romania,Traian Basescu dichiaratosi non solo un amico degli Stati Uniti ma che ha anche annunciato possibili aumenti dei militari presenti in Iraq. Il fatto che i giornalisti romeni siano stati rapiti proprio nel giorno in cui il capo dello stato romeno faceva una visita lampo ai contingenti dell'Iraq e Afganistan, non fa altro che alimentare quest'ipotesi.
Come è gia successo anche in altri casi in merito agli ostaggi in Iraq, le informazioni che circolano sono soprattutto basate su fonti non istituzionali. Le autorità mantengono una discrezione massima sull'andamento dell'attività della cellula di crisi coordinata dal presidente Basescu. La tv privata Realitatea Tv di Bucarest ha dato la notizia - che sino ad ora non ha avuto conferme- che sarebbero partiti verso Amman e poi per Baghdad tre negoziatori. Uno di questi sarebbe Ayman Asha, di origine giordaniana, anche lui con affari in Romania.
La presenza araba in Romania è dovuta anche ad una tradizionale amicizia tra i due popoli. L'apice è stato toccato durante il regime di Ceausescu. Ceausescu, noto amico del mondo arabo, aveva incoraggiato i rapporti tra la romania ed il mondo arabo, non solo economici ma anche riguardanti la formazione. E' da allora che in Romania hanno studiato molti cittadini di Paesi arabi e non pochi sono quelli che hanno scelto di rimanervi.
Al di là delle ipotesi che si stano facendo in queste ore in Romania c'è una grande tensione per la vita dei giornalisti rapiti. Bogdan Ficeac, il caporedattore del quotidiano Romania Libera da dove proviene uno dei giornalisti rapiti-Ovidiu Ohanesian, ha dichiarato di sperare "con tutto il cuore che sia solo uno scenario. Non solo i terroristi hanno agito questa volta in modo atipico, ma così hanno fatto anche i mass-media e le autorità romene. I primi non hanno chiesto niente ma noi siamo pronti a negoziare, a mandare soldi. Omar Hayssam ha preparato i sacchi con i soldi ed è pronto ad inviarli. Forse anche loro sono stati colti di sorpresa dal nostro modo di agire".
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