Violenza, sfruttamento, emarginazione: sono queste le sfide di una quotidianità difficile per molte donne siriane oggi rifugiate in Turchia
Rima, il cui nome è stato cambiato per ragioni di sicurezza, è una giovane donna siriana. Fino a cinque anni fa, viveva in Siria con la sua famiglia. Un giorno, una bomba è caduta sulla loro casa, uccidendo suo marito e i suoi tre fratelli. Dopo questa inaspettata tragedia Rima, madre di tre figli, ha lasciato la città natale per la Turchia. Nel novembre 2013, ha iniziato una nuova vita con i suoi figli in un campo profughi nella città turca di confine di Sanliurfa, uno dei più antichi campi profughi siriani in Turchia.
Questo è stato l'inizio di nuovi traumi. Quando Rima ha accompagnato la moglie incinta di suo fratello all'ospedale statale di Viransehir, un distretto di Urfa, è stata violentata da una guardia giurata e da un interprete. Gli aggressori l'hanno poi ricattata con video e fotografie. Rima, terrorizzata, ha taciuto. Nei giorni seguenti lo stupro è andato avanti e il numero di aggressori è salito a sette. Come conseguenza dello stupro di gruppo, Rima è stata ricoverata in terapia intensiva per una significativa perdita di sangue. Fortunatamente, si è ripresa. Le indagini sono in corso presso la Procura della Repubblica di Viransehir. Rima ha avuto il coraggio di andare in seguito alla polizia turca, ma non tutte le rifugiate siriane lo trovano.
Violenza diffusa
Il rapporto "Valutazione dei bisogni delle donne e delle ragazze siriane in stato di protezione temporanea in Turchia", pubblicato a giugno 2018 da UN Women Turkey, sottolinea che le rifugiate siriane sono scarsamente informate sui loro diritti alla protezione e sui servizi di supporto legale a loro disposizione. Lo stesso rapporto mostra che il 73% delle donne siriane non sa dove cercare assistenza relativa a violenza o molestie.
Secondo le statistiche ufficiali, a dicembre 2018 oltre 3,6 milioni di rifugiati siriani registrati vivono in Turchia. Il 45% di loro sono donne e metà di questa popolazione femminile ha meno di 18 anni. Le ragazze e le donne rifugiate, che sono più vulnerabili allo sfruttamento, sono soggette a ogni sorta di violenza nella loro vita quotidiana. D'altra parte, i servizi per i rifugiati siriani in Turchia sono in gran parte gender-blind (indifferenti al genere), lasciando molti problemi irrisolti.
"Non riesco a ricordare di aver incontrato una sola rifugiata siriana che non abbia subito violenza. Anche lo stupro coniugale è molto comune, ma molte donne siriane non riconoscono nemmeno queste esperienze come abusi. Non sanno neanche che lo stupro coniugale è un crimine punito", afferma l'avvocato Gokce Yazar, membro della Commissione per i diritti dei rifugiati dell'Associazione degli avvocati di Sanliurfa.
Matrimoni poligami
I volontari in Turchia osservano inoltre che le spose bambine e i matrimoni poligami costituiscono due gravi problemi per le ragazze e le donne rifugiate siriane. Gokce Yazar, fra gli avvocati che istruiscono le donne siriane sul divorzio, continua: "Come possono le donne chiedere il divorzio in un matrimonio poligamico? Non possono".
I matrimoni poligami (fuorilegge in Turchia, ma non in Siria) non sono presenti solo nella comunità siriana in Turchia. Non è un segreto che gli uomini turchi, soprattutto nelle zone rurali, "sposino" illegalmente donne siriane come seconde o terze mogli.
Esistono anche siti web che pubblicizzano donne siriane per uomini turchi. Uno di questi siti, chiamato "Donne siriane", presenta diversi stereotipi sessisti come "Che cosa vogliono le donne siriane". Una delle sezioni di questo cosiddetto "sito web di matrimoni" recita: "Ci sono molti rifugiati siriani in Turchia. In ogni città puoi imbatterti in un siriano. Le donne siriane sono fragili proprio come le nostre donne. Poiché le donne siriane non pongono come condizione il matrimonio legale, puoi vivere con loro senza sposarle".
Costrette alla prostituzione
Oltre ai matrimoni, la prostituzione forzata è un altro problema fondamentale. Alcune donne siriane diventano spesso lavoratrici del sesso dopo essere sfuggite alla violenza domestica. Alcune di loro sono costrette a prostituirsi dai partner. Altre sono sfruttate da bande di trafficanti di esseri umani lungo il viaggio.
"A Viransehir, le donne siriane sono costrette a prostituirsi solo per avere un po' di latte o pannolini per i loro bambini", dice l'avvocato Yazar, aggiungendo che l'associazione degli avvocati di Sanliurfa continua a ricevere tali denunce.
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