Elezioni presidenziali in Karabakh
26 luglio 2012
Lo scorso 19 luglio Bako Sahakyan è stato confermato presidente del Nagorno Karabakh, territorio de facto indipendente, con il 66,7% dei voti.
L'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea Catherine Ashton ha ricordato in un comunicato che l'UE non riconosce “il contesto legale e costituzionale” in cui ha avuto luogo il voto. Stati Uniti, Russia e Francia, a capo del gruppo di Minsk dell'Osce incaricato di gestire i negoziati tra le parti del conflitto irrisolto per lo status di questo territorio internazionalmente riconosciuto come parte dell'Azerbaijan, si sono espressi in modo simile, sottolineando il fatto che il voto non ha alcuna conseguenza sul processo di pace.
Secondo la locale Commissione elettorale centrale, hanno votato 72.833 dei 98.909 aventi diritto. Bako Sahakyan è stato riconfermato con 47,085 voti (66.7%), mentre il principale candidato d'opposizione Vitaly Balasanyan ha ricevuto 22.966 voti (32.2%).
Balasanyan ha lamentato l'intenso uso di risorse amministrative da parte di Sahakyan, dichiarando che le elezioni sono state “libere, ma non giuste” (“free, but not fair”).
L'organzizzazione “European Friends of Armenia”, che ha osservato il voto, ha invitato l'Osce/Odhir a seguire future elezioni in Nagorno Karabakh e a fornire assistenza tecnica nell'ambito di progetti di cooperazione, pur continuando ad evidenziare il non-riconoscimento dell'indipendenza di questo territorio.
Secondo Donnacha Ó Beacháin, docente alla Dublin City University e autore di numerosi studi sui processi elettorali in territori non riconosciuti, i candidati hanno fatto campagna elettorale concentrandosi soprattutto su questioni economiche e sociali, come stipendi e pensioni, mentre il tema del conflitto con l'Azerbaijan e lo status internazionale del territorio sono rimasti in secondo piano. Ó Beacháin ha notato come l'affermazione di un candidato d'opposizione sia un passo avanti rispetto alle elezioni legislative del 2010 che avevano portato in parlamento solo candidati filogovernativi, suggerendo che il capitale politico accumulato da Balasanyan in campagna elettorale potrebbe contribuire ad aumentare il pluralismo in occasione di future competizioni elettorali.
Link: ElectionsWatch.org
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