Mitrovica nord, ucciso consigliere serbo
16 gennaio 2014
Aveva appena parcheggiato la macchina di fronte alla sua abitazione a Mitrovica nord: appena sceso, lo hanno colpito cinque o sei pallottole con un'arma automatica. Quando è arrivato nell'ospedale cittadino, non c'era più nulla da fare.
E' morto così ieri sera, poco dopo la mezzanotte, il consigliere municipale Dimitrije Janićijević, 35 anni, del Partito Liberale Indipendente (SLS), considerata formazione “collaborazionista” da parte di chi, tra i serbi del Kosovo, si oppone al dialogo con Pristina.
Il movente e l'omicida restano per il momento ignoti. L'assassinio rappresenta però un segnale estremamente grave nella città divisa dal fiume Ibar, in un clima politico di forte instabilità e crescente tensione.
Nei giorni scorsi, infatti, i risultati delle recenti elezioni amministrative a Mitrovica nord sono stati annullati d'ufficio. A differenza dei nuovi sindaci delle altre municipalità del Kosovo settentrionale Krstimir Pantić, neo-eletto primo cittadino di Mitrovica, ha rifiutato di assumere il proprio ruolo, a causa dei simboli statuali presenti sui documenti ufficiali, anche se nascosti da adesivi bianchi. Decisione che ha segnato la decadenza immediata dell'intero consiglio comunale.
La data delle nuove consultazioni verrà annunciata entro pochi giorni, e i cittadini di Mitrovica nord dovrebbero tornare alle urne entro un mese e mezzo: la stampa ha già citato il 23 febbraio come data probabile.
Le precedenti consultazioni, condotte per la prima volta anche nel nord a maggioranza serba all'interno della cornice costituzionale del Kosovo, erano state segnate da forti irregolarità e incidenti che avevano causato una ripetizione del voto. Visti i precedenti, ci si aspettava già una nuova campagna elettorale estremamente complessa, segnata da timori, sfiducia e stanchezza da parte dell'elettorato.
Ora, con la violenza tornata nelle strade di Mitrovica, tutto diventa ancora più difficile.